giovedì 15 settembre 2011

Ecco i nuovi ticket

Editoriale Radio Onda Libera del 13 settembre 2011

Da ieri in Umbria sono stati introdotti i ticket sanitari e il criterio adottato è il seguente: chi guadagna di più paga di più, chi guadagna poco non paga niente. Ma, comunque, si tratta di un cambiamento sostanziale che riguarda due capitoli di spesa: la farmaceutica e la specialistica ambulatoriale.
Gli utenti vengono suddivisi in quattro grandi fasce in base al reddito familiare: da 0 a 36.151,98 euro annui; da 36.151,98 a 70mila; da 70mila a 100mila e oltre 100mila. Per i farmaci il ticket varia da uno a tre euro a seconda del reddito del richiedente. Stesso metodo per le visite specialistiche, balzello da 5, 10 e 15 euro (sempre a seconda della fascia di reddito) e ritocchi del tariffario per altre prestazioni sanitarie. 

La novita per i cittadini: in pratica quando andiamo in farmacia o a prenotare una visita per pagare il nuovo ticket dobbiamo fare un'autocertificazione, ossia comunicare attraverso un modulo fornito dagli operatori la fascia di reddito utile a determinare il ticket. E se si dichiara il falso? O ci si sbaglia? Possono scattare i controlli e se scoperti si subisce un procedimento penale per falsa dichiarazione.
Ma visto che ieri è stato il primo giorno di applicazione della nuova tassa come è andata? La gente in fila al centro di prenotazioni degli ospedali era abbastanza informata e attrezzata per rispondere alle domande sul reddito, qualche lungaggine e ritardo è stato registrato ma è del tutto comprensibile. Il meccanismo è appena partito, ha bisogno di essere oliato, collaudato. L'aspetto più emblematico di questa nuova riforma è il malcontento, il dissenso per l'ennesima tassa che va ad alleggerire le tasche dei contribuenti. Insomma i cittadini hanno apprezzato lo sforzo di creare meno disservizi possibili ma non hanno certo gradito che a pagare sono sempre gli stessi.  E questa storia dei ticket sanitari è soltanto l'ultima di una serie di aumenti già decisi e di altri annunciati. In cambio nessun servizio suppletivo o una qualità migliore. Insomma a pagare in questo paese è sempre pantalone, è sempre il cittadino.
    

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