giovedì 1 giugno 2017

Spediti verso le elezioni anticipate

Editoriale Radio Onda Libera del 31 maggio 2017
 
L'argomento di oggi è la politica, perché il patto sulla legge elettorale ha segnato un altro passo avanti. E gira con più insistenza l ipotesi del voto anticipato a settembre. Allora, partiamo dalla direzione del Pd che ha dato il via libera all'accordo con Forza Italia sul sistema di voto, sul modello tedesco. Si sono astenuti gli orlandiani che chiedevano garanzie sull'orientamento a sinistra.
Durante il suo intervento Renzi ha detto due cose importanti, la prima è che non è esattamente il modello preferito ma mette d'accordo l'80 per cento dei partiti, la seconda è una battuta rivolta al Quirinale: "Ci è stata chiesta la nuova legge elettorale, la stiamo facendo, se l'approviamo non ci sono alibi per non andare alle urne".
Vediamo allora qual è la road map. La legge va approvata entro il 7 luglio, si parla del 24 settembre come data per le elezioni, e si accenna anche al dopo, e cioè a un eventuale governo di larghe intese. E già perché l'accordo di oggi sul sistema elettorale porta con sé anche l'intesa sull'accordone di domani.
Da parte di Renzi non poteva che accadere questo dal momento che ragionamenti o inciuci del genere con il Movimento 5 Stelle, e neppure con i fuoriusciti del Pd, non si possono neanche immaginare.
Comunque quello che vogliamo rilevare oggi è che si va spediti verso le elezioni anticipate e che se si andrà a votare alcune riforme, importanti, resterebbero al palo. E a nostro avviso una riflessione andrebbe fatta. Non ci si può mettere a posto con la coscienza dicendo "tanto presenteremo la manovra economica e quindi si può tutto".
Nel merito, attendono il voto finale per l'approvazione la legge sul biotestamento; quella sulla cittadinanza, ferma al Senato dalla fine del 2015, che prevede la possano ottenere i minori nati in Italia da padre e madre stranieri se uno dei genitori ha un diritto di soggiorno di lungo periodo, o chi arriva in Italia entro il dodicesimo anno di età dopo aver frequentato un ciclo scolastico; l'introduzione nel nostro ordinamento del reato di tortura; l'approvazione del nuovo codice antimafia; la legalizzazione della cannabis e la riforma del processo penale che introduce soprattutto le nuove norme sulla prescrizione, per diminuire il rischio che indagini e processi vengano vanificati dalla lentezza dei tempi della giustizia penale.  E come ultima quella sulle nuove norme sui vitalizi.
Insomma tanta carne al fuoco, che con la chiusura anticipata del Parlamento farebbe saltare all'aria qualsiasi possibilità di approvazione. Certo non è detto che se si andrà a scadenza naturale della legislatura i magnifici nostri politici queste le riforme le approveranno o troveranno scuse per rinviare ancora.
Purtroppo, e lo diciamo a malincuore, questa politica non ci piace, non è una buona politica.

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