Ancora politica, ancora commenti sul voto amministrativo di domenica. Il quadro dei risultati ci consegna una ricomparsa del bipolarismo e una caduta dei 5 Stelle che sono rimasti fuori dai ballottaggi significativi. Per quanto riguarda il primo aspetto, le due coalizioni si ricompongono quando i partiti che ne fanno parte si uniscono, ma nel centrodestra Forza Italia non e più quella di una volta. A comandare è la Lega in termini di consensi. Nel centrosinistra a trazione Pd l'emorragia dei voti rispetto a qualsiasi raffronto è preoccupante.Ma c'è un dato che dovrebbe preoccupare tutti coloro che fanno politica e anche coloro che la commentano o la osservano. E cioè il dato dell'affluenza: sette punti percentuali rispetto alla precedente tornata e oltre un paio rispetto alle scorse elezioni sono veramente significativi, ovviamente al negativo. Questi numeri ci dicono una sola cosa e cioè che è ripresa la fuga degli italiani dalle urne.
I territori dove il calo è più evidente sono Emilia e Liguria, due regioni tradizionalmente rosse. Ma l'andamento è lo stesso dappertutto, dal Nord al Sud della penisola. Questo vuol dire che la disaffezione verso la politica, questo tipo di politica, è veramente grande. E questo non è positivo perché vuol dire che la gente è sfiduciata, non crede in un miglioramento delle proprie condizioni, non crede in un futuro per i propri figli.
Su questo dovrebbero interrogarsi i nostri politici anziché continuare a dire di aver vinto, pur di restare a galla. Perché a vincere questa volta non è stato nessun partito, ma soltanto l'astensionismo, soltanto il distacco dei cittadini verso la brutta politica.
Su questo dovrebbero interrogarsi i nostri politici anziché continuare a dire di aver vinto, pur di restare a galla. Perché a vincere questa volta non è stato nessun partito, ma soltanto l'astensionismo, soltanto il distacco dei cittadini verso la brutta politica.
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