domenica 11 giugno 2017

Basta una scossa contro le figuracce

Il punto del direttore del 4 giugno 2017
 
C’era un programma televisivo condotto da Amadeus il cui titolo “La scossa” è tutto un programma o anche un auspicio. La scossa in certe situazioni sarebbe non solo benvenuta ma anche salutare. Per esempio una bella scossa farebbe bene a più di un partito, di maggioranza e di minoranza. Una scossa servirebbe a certe amministrazioni che registrano da troppo tempo un’impasse nociva per la comunità collezionando brutte figure. E la stessa servirebbe a qualche candidato per darsi una calmata perché la politica si fa con le idee e non con i veleni.
Ma andiamo con ordine e partiamo dalla questione ternana. Eh sì ormai le vicende che accadono a Terni da qualche mese a questa parte possono racchiudersi nel termine questione ternana come da oltre un secolo si definisce questione meridionale per indicare la serie di difficoltà che viveva e vive il Mezzogiorno rispetto alle altre regioni d’Italia.
Ecco, il secondo capoluogo della regione ha vissuto un’altra settimana di passione, con il sindaco Leopoldo Di Girolamo che si è presentato in consiglio comunale per dire che lui andrà avanti fino al riequilibrio, fino a quando non si chiuderà il capitolo sui conti di Palazzo Spada, che ricordiamolo sono al vaglio del ministero degli Interni e poi all’esame della magistratura contabile a cui spetterà l’onere di approvare o rifiutare il piano.
Il sindaco ha spiegato che la sua decisione non è un attaccamento alla poltrona ma il senso di responsabilità verso la città. Questa novità può avere una doppia lettura. C'è chi sostiene che ha fatto bene e la maggioranza del partito lo ha appoggiato e c'è chi avrebbe preferito le dimissioni immediate perché venti giorni di arresti domiciliari per accuse relative all’amministrazione non sono bruscolini. Ora al di là della decisione, quello che fa specie è che l’intera vicenda non sia stata affrontata di petto, che il Pd non abbia spostato il ragionamento su un piano squisitamente politico. Con tutto il rispetto per le persone coinvolte e con tutte le garanzie della presunzione di innocenza, l’arresto di un sindaco è un fatto così dirompente e grave per una comunità che deve far scattare in chi gestisce un partito una riflessione, un’autocritica, un approfondimento. Ma ci si rende conto che la città sta vivendo una crisi politica e sociale senza precedenti? Ci mancava pure Longarini che mollava la Ternana così il quadro è ancora più fosco...
Altro che scossa. Qui la politica pare narcotizzata e le sole voci che arrivano dai vertici sono quelle contro gli attacchi delle opposizioni. Come se queste ultime fossero responsabili di svolgere il proprio ruolo. Ma a che livello siamo arrivati? 
Per fortuna che di fronte a tutto questo nel primo capoluogo dell’Umbria c’è chi è capace di lanciare una sfida perché non ci sta fare la bella addormentata nel bosco. Dentro il Pd perugino i malumori e i disagi si toccavano con mano, soprattutto dopo le primarie e le diverse posizioni, così il segretario Francesco Giacopetti e tutta la segreteria si sono dimessi, spiegando che la situazione era diventata insostenibile. Una scelta dolorosa e di coraggio, tanto di cappello, che apre un percorso nuovo ma che mette tutti i puntini sulle “i” e soprattutto rappresenta una durissima critica quando parla di divisioni frutto di personalismi e posizionamenti. Insomma vivaddio c’è qualcuno che decide di fare un passo indietro nella speranza di costruire una politica diversa, una buona politica, nell’interesse della collettività e non nell’interesse di pochi.
anna.mossuto@gruppocorriere.it
www.annamossuto.it



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