lunedì 12 giugno 2017

Legge elettorale, Napolitano dice no

Editoriale Radio Onda Libera del 7 giugno 2017
 
Legge elettorale e politica sono il tema del giorno. E registriamo l'intervento dell'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che demolisce l'accordo sul sistema tedesco dei quattro partiti - Pd, Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Lega nord . e si schiera contro il voto anticipato, che secondo lui rappresenta un colpo a credibilità del Paese. La bozza della nuova legge elettorale approda alla Camera e partono gli attacchi, le critiche feroci con toni durissimi.
Napolitano fa un ragionamento semplice: in tutte le democrazie si vota a scadenza naturale, questa legge elettorale super proporzionale che abolisce il maggioritario è un accordo fatto solo per calcolo di convenienza. Andare al voto prima è paradossale.
Una pesante entrata nel dibattito politico, che lo pone automaticamente (per storia e ruolo) a capofila del fronte contrario alle elezioni anticipate. Infatti dopo questa bordata, arriva anche il commento di Romano Prodi, secondo il quale l'accordo mina il fondamento della legge elettorale, non garantisce la governabilità e non dice chi ha la responsabilità di governo. Insomma si sta preparando la fronda anti Renzi.

E il Quirinale che fa? Prende atto che i principali partiti chiedono di andare al voto, subito dopo l'approvazione della legge. Fa lo spettatore attento. E trapela che se la maggioranza non ci sarà più per sostenere il governo meglio andare al voto a settembre che in autunno inoltrato in concomitanza con le elezioni tedesche.
Questo il quadro. Certo verrebbe da chiedere che senso ha, a prescindere dalle questioni di principio sulla scadenza naturale o meno della legislatura, andare al voto sei mesi prima. È opportuno, invece, concentrarsi sui contenuti della legge elettorale, se questo sistema di voto garantirà o meno la governabilità del Paese, altrimenti staremo da capo a dodici.
Comunque, in un verso o in un altro, ci stiamo avviando verso la campagna elettorale per le politiche. Sarà una campagna balneare, con i pantaloncini corti, se si voterà a settembre, altrimenti passeremo un altro paio di stagioni, oltre l'state anche l'inverno, e un pezzo di primavera.

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