domenica 11 giugno 2017

Il Parlamento non cambia mai

Editoriale Radio Onda Libera dell'1 giugno 2017
 
Mentre i partiti si stanno infervorando su legge elettorale ed elezioni anticipate, il Parlamento non dà il meglio di sé. Alla Camera, discussione e voto sui vitalizi sono stati rimandati alla penultima settimana di giugno. E' ufficiale. Il funerale degli odiosi privilegi slitta di un mese.
Lo ha stabilito, a maggioranza, la conferenza dei capigruppo di Montecitorio che ha fissato al discussione della proposta Richetti che riformula le vecchie pensioni col sistema contributivo per la settimana del 20 giugno. perché prima c’è la manovrina, poi la legge elettorale che è stata calendarizzata per lunedì prossimo, quindi la pausa per le amministrative. Se ne riparla dopo il 20 di giugno, dunque. E puntuale scatta la polemica. I più agguerriti sono i grillini, che hanno chiesto di anticipare la data attaccando il Pd che a parole dice di voler approvare la legge sui vitalizi e in aula fa melina.
Ma a comportarsi peggio è Forza Italia, che dice di non volerla approvare perché sposa la causa degli ex parlamentari che la ritengono incostituzionale. La Lega non ha partecipato alla discussione. Intanto, sono ben dodici le proposte in merito e sembra che la strategia sia quella di fare "ammuina" perché oggi si decide per lo slittamento, domani chissà, così l'ingiusto vitalizio resta intatto al posto suo.
Intanto in base a un'interrogazione i parlamentari di questa legislatura si sono messi al sicuro il proprio vitalizio anche se si va ad elezioni anticipate perché si cessa dalla carica non allo scioglimento bensì quando si insedia il nuovo parlamento. È così, viva l'Italia,
Da registrare anche una caduta di stile da parte di una esponente del Pd, tale Gasparini, che ha presentato un emendamento che dispone per moglie e figli dell’onorevole senza altri redditi un aumento del trattamento del 20%. Un contro-emendamento a firma Luigi Di Maio, si propone di sminargli la strada.
Il privilegio è andato di traverso a molti, come dimostra il furibondo post di Fiorella Mannoia (“Vivono in un mondo parallelo in sprezzo a chi ha bisogno”). E già, la tizia onorevole aveva perfino detto a giustificazione della sua trovata che– testuale – “non è possibile che i congiunti di parlamentari senza altro reddito, magari anziani, finiscano a fare i giardinieri o le sguattere”. Che dire? Non ci sono parole. Ma solo tanta vergogna. Per loro.

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