mercoledì 19 aprile 2017

Umbria in ritardo sui vitalizi

Editoriale Radio Onda Libera del 18 aprile 2017

Come al solito tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare quando ci sono di mezzo i vitalizi. Infatti metà delle assemblee legislative non ha applicato le riduzioni sui trattamenti degli ex consiglieri regionali. In sostanza i tagli ci sono stati solo in dieci regioni. E così l'assegno è salvo per 1.600 ex consiglieri regionali.Insomma ancora una riforma a metà. Che non ha colpito i sopravvissuti della spending review per le Regioni. Sono gli ex consiglieri e i loro parenti che non solo hanno resistito alla soppressione dei vitalizi, ma hanno anche scansato la decurtazione.
In pratica fortunati due volte, quelli che vivono nelle dieci regioni che non si sono messe in regola, o meglio che hanno deliberato una cosa e ne hanno fatto un'altra.
Ma ricostruiamo la storia. Il 22 marzo scorso il consiglio di presidenza della Camera ha introdotto un contributo di solidarietà, temporaneo, a carico degli ex deputati. Il presidente della conferenza delle assemblee regionali, il friulano Franco Iacop, ha subito applaudito alla decisione di Montecitorio rammentando "con soddisfazione" che i rappresentanti dei "parlamentini" sul territorio si erano portati avanti con il lavoro, approvando già il 10 ottobre del 2014 un ordine del giorno che prevedeva la stessa misura nelle Regioni.
In realtà, oggi, a due anni e mezzo da quell'atto di indirizzo votato all'unanimità in conferenza, solo la metà delle Regioni ha seguito le indicazioni e fatto tagli veri, almeno nella misura indicata dall'ordine del giorno: dal 6% per vitalizi sotto i 1.500 euro al 15% per gli importi superiori ai seimila euro.
A mettersi in regola, diciamo così, sono state Lombardia, Friuli, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Trentino, Val d'Aosta, Veneto e Puglia. Le altre regioni? Sono rimaste fuori da questo percorso virtuoso, in alcuni casi semplicemente non approvando una legge, in altri limitandosi a pannicelli caldi di natura diversa.
L'Umbria è una di queste. Chissà se i nostri consiglieri decideranno se pur in ritardo di mettersi in regola, di essere coerenti con quanto deciso.


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