lunedì 3 aprile 2017

Ancora "sfilate" fra le macerie

Editoriale Radio Onda Libera del 3 aprile 2017

Oggi parliamo di terremoto, prendendo spunto dalla visita del principe Carlo d'Inghilterra, che durante il suo viaggio in Italia ha visitato in provincia di Rieti i paesi colpiti dalle scosse di agosto in poi. Le immagini lo ritraggono con l'elmetto bianco in testa insieme alla moglie nella zona rossa di Amatrice, poi ad Accumoli, in mezzo alle macerie. Il sindaco di Amatrice, Pirozzi, non lo ha accompagnato perché, come ha spiegato lui, nella zona rossa non ci torna dal 24 agosto. Ci tornerà quando sarà ricostruito.
Ecco, la ricostruzione appunto. Su questa illustre visita dell'erede al trono qualcosa la vogliamo dire. Innanzi tutto ci sembra paradossale portare personaggi famosi a spasso tra i paesi terremotati, primo perché non sono luoghi turistici, ma di tragedia e di disperazione, poi perché le visite implicano risorse e sprechi di tempo per tutto ciò che riguarda l'organizzazione e la sicurezza.
Solo in un caso giustificheremmo queste passerelle e cioè se questi illustri curiosi portassero dei bei contributi, degli aiuti consistenti per il bene dei terremotati.
Poi, ecco la seconda considerazione: ci sembra assurdo che a sette mesi dal terremoto per terra ci siano ancora le macerie. E' vero che le forze e le energie si sono concentrate sulla ricostruzione, sulle casette, sulla prima emergenza, ma quei cumuli di sassi che hanno seppellito vite umane sarebbe il caso di rimuoverli.
A proposito della torre civica, simbolo del comune reatino colpito dal terremoto, e del fatto che Curcio, il capo della protezione civile, ha detto che i simboli devono rimanere perché sono il segno dell'appartenenza, non vorremo che le macerie diventassero il simbolo di una ricostruzione che non parte, bloccata dalla burocrazia e da altro.

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