giovedì 13 aprile 2017

L'inciviltà finisce in carcere

Editoriale Radio Onda Libera del 13 aprile 2017

Un caso di cronaca, un caso di inciviltà e per fortuna una sentenza giusta. Ecco il fatto: aveva lasciato la sua macchina parcheggiata in un posto riservato ai disabili per circa 16 ore. E ora dopo otto anni di processi, è stato condannato in via definitiva a quattro mesi di carcere per il reato di violenza privata. Parcheggiare nello spazio per i portatori di handicap è quindi reato penale.Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, chiamata a decidere sulla vicenda di due cittadini palermitani. Lui, l’automobilista di 63 anni e lei, la donna che lo ha querelato, una disabile di 49 anni, che aveva un parcheggio sotto casa assegnato nominalmente. Non era un posto disabili generico, era proprio il suo, con il suo numero di targa.
La vicenda, sulla quale la quinta sezione penale della Suprema corte ha messo la parola fine, era iniziata nel maggio del 2009. Una mattina la donna, rientrando a casa, aveva trovato il suo posto occupato. Erano circa le 10,30. il posto è occupato e inizia la trafila con la chiamata alla municipale che però non può mandare nessuno perché tutti impegnati in una riunione. Passa il tempo e la donna si rivolge ai carabinieri, che non possono fare altro che sollecitare i vigili. Insomma niente fino alle 2,30 quando finalmente un carro attrezzi porta via la macchina.
Ma la donna di fronte a quel disinteresse non ci sta, querela il proprietario della macchina e inizia il lunghissimo iter processuale.
Va detto che già dal primo grado l'uomo è condannato, sentenza confermata negli altri gradi di giudizio.
Ora qualche commento perché innanzi tutto si tratta di una sentenza di civiltà, che a nostro avviso arriva anche in ritardo. Comunque è destinata a fare scuola perché fa capire che parcheggiare in un posto riservato ai disabili non è solo una violazione del codice della strada, e quindi la multa, ma anche una violazione del codice penale che può comportare una condanna e anche un risarcimento danni.

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