venerdì 21 aprile 2017

Povertà, troppe parole e pochi fatti

Editoriale Radio Onda Libera del 20 aprile 2017

Quasi il 12%, esattamente l'11,9% degli italiani, qualcosa come oltre 7,2 milioni di persone, nel 2016 ha vissuto in famiglie che sperimentano condizioni "di grave deprivazione materiale". L'Italia è tra i Paesi europei con il tasso di occupazione degli under 35 più basso in Europa, solo il 60,3% dei giovani tra i 25 e i 34 anni lavora, gli investimenti sono in calo per il settimo anno consecutivo.
Sono queste alcune delle principali criticità emerse dall'analisi dell'Istat, in vista del Def (Documento economico e finanziario), ne ha parlato nell'audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato il direttore dell'Istat Roberto Monducci.
Pare scontato, ma se non migliora la situazione economica, se non cresce il PIl, il prodotto interno lordo, non migliorano le condizioni dei cittadini, soprattutto di quelli che stanno peggio. Già attualmente gli indicatori dicono che la gli anziani sono quelli che soffrono di più. La quota di persone che sperimentano condizioni di grave deprivazione materiale è stabile rispetto all'anno precedente: siamo sempre oltre i 7,2 milioni di italiani.
Le famiglie che si trovano in questa condizione sono invece 3,1 milioni. Tra il 2015 e il 2016 l'indice di grave deprivazione è peggiorato per le persone anziane (65 anni e più), passando dall'8,4 all'11,6%.
Questi dati, osserva Monducci, "confermano dunque l'urgenza degli interventi previsti dal governo per il contrasto alla povertà".
Sì, però diciamo noi, oltre a confermare l'urgenza a parole, deve esserci l'urgenza anche nei fatti. Perché accade come al solito, e cioè che si parla si parla e non si fa, non si concretizza. Un vizio italiano, purtroppo.


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