venerdì 31 marzo 2017

All'appello mancano 110 miliardi

Editoriale Radio Onda Libera del 30 marzo 2017

L'argomento di oggi è l'economia, in particolare le tasse. L'evasione fiscale e contributiva in Italia vale in media circa 110 miliardi. E' la stima fornita da Enrico Giovannini, presidente della Commissione per la redazione della 'Relazione annuale sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributivà, nel corso di un'audizione di fronte alla commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria. Giovannini ha illustrato i dati del triennio 2012-2014.Secondo la Cgia di Mestre dai dati presentati oggi non si può dire che l'Italia è un popolo di evasori fiscali perché i 110 miliardi di evasione fiscale e contributiva denunciati quest'oggi sono pressoché stabili da almeno 10 anni.
Ma questo non è un dato positivo, primo perché non si tratta di una cifra irrilevante, poi perché nel frattempo, cioè negli ultimi dieci anni, l'Amministrazione finanziaria ha visto aumentare notevolmente il numero di strumenti a disposizione per contrastare chi evade il fisco.
Quindi possiamo arrivare a dedurre che non si è fatto granché nonostante ci siano tutte le condizioni affinché l'evasione venga contrastata e ricondotta a dimensioni più accettabili, favorendo coloro che non vogliono e non possono evadere le tasse. Ovvero,la stragrande maggioranza dei contribuenti italiani. E già perché l'evasione fiscale è un reato che penalizza due volte i cittadini onesti, perché li defrauda dei soldi che lo Stato potrebbe investire a favore della collettività e li penalizza perché se tutti pagano le tasse gli importi sarebbero ridotti.
Insomma la partita dell'evasione fiscale andrebbe, come tante problematiche in questo Paese, affrontata seriamente con una politica seria di contrasto, di repressione dei reati, e ovviamente anche di prevenzione. Perché lo ripetiamo 110 miliardi non sono bruscolini.

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