giovedì 23 marzo 2017

Pd ancora giù, 5 Stelle ancora su

Editoriale Radio Onda Libera del 21 marzo 2017

Politica, qualcosa si muove. E sono i sondaggi, Dopo mesi di stabilità, ecco i primi cambiamenti di rilievo in merito agli orientamenti di voto degli italiani. Due gli elementi di novità. Uno scontato, l'altro meno. Partiamo dal primo, la flessione di oltre tre punti del Pd dovuta in gran parte alla scissione e alla costituzione di un altro partito capitanato da Bersani e D'Alema. Il secondo è la crescita del Movimento 5 Stelle che consolida il proprio primato, anzi arriva al suo dato più altro, il 32,3 per cento, in un aumento di quasi un punto e mezzo rispetto a mese precedente.
Per la cronaca a seguire, appaiate, Lega (12,8%) e Forza Italia (12,7%); più distanziati Fratelli d’Italia (4,6%), Mdp (3,3%), Ncd (2,8%) e Sinistra Italiana (2,7%). Un ultimo particolare significativo: resta alta l'area grigia dell'astensione, oltre il 33,5 per cento. Ecco, questi sono i risultati del sondaggio fatto da Pagnoncelli per il Corriere della sera.
Ma al di là dei numeri che contano quello che contano, soprattutto quando le elezioni non sono vicine e poi anche quando si vota non sempre ci azzeccano, anzi, ciò che è interessante è la lettura che ne viene fuori all'indomani della scissione del Pd. Innanzi tutto lo scenario tripolare, che viene confermato con il vantaggio dei grillini che si allarga sul Pd; altro dato degno di nota è il rafforzamento di un'area di sinistra che arriva a essere consistente.
Questi numeri dicono che il Pd fatica ad attrarre consensi, le primarie possono essere l'occasione per un rilancio ma anche la scusa per acuire le spaccature. I 5 Stelle non hanno risentito della crisi in Campidoglio e neppure di tutte le altre polemiche scoppiate nelle ultime settimane.
Nel centrodestra, invece, la situazione appare in una fase di stallo: al momento si tratta di un’area che supera il 30% ma in assenza di un programma, di un’alleanza e di una leadership condivisa si ha l’impressione che il risultato sia più virtuale che reale. Ma del resto il primo appuntamento con le urne non è domani ma tra qualche mese, con le amministrative in circa mille comuni.
In ultimo, da citare l'ennesimo partito di Alfano, Alternativa popolare, che è in caduta libera in fatto di gradimento, a testimoniare che proprio non si sente il bisogno di un altro partito.
Insomma i partiti sono in movimento, le politiche si avvicinano e in parecchi si agitano in cerca di una riconferma, del resto quella di parlamentare è un occupazione che rende bene, anzi benissimo, e ti permette di lavorare poco, pochissimo.

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