venerdì 3 marzo 2017

I nuovi diritti restano sulla carta

Editoriale Radio Onda Libera del 2 marzo 2017

L'argomento sono i nuovi diritti che non vengono legiferati, che vengono annunciati in pompa magna e poi restano sulla carta perché le norme giacciono per anni nelle aule del Parlamento a causa della contrapposizione tra liberali e conservatori. L'elenco lo fornisce la stampa ed è una lista lunga delle proposte di legge che sono bloccate per veti incrociati e trasversali all'interno degli stessi partiti che compongono le commissioni.Diamo qualche titolo di queste leggi che non vedono la luce. L’omofobia, ovvero l’aggravante per chi commette un reato d’odio contro un gay. La riforma della cittadinanza, che prevede l’automatismo della nazionalità italiana per chi sia nato su suolo italiano a prescindere dalla nazionalità dei genitori. La legalizzazione delle droghe leggere. E ancora: il testamento biologico, che significa mettere per iscritto la volontà di non dipendere dalle macchine, che è cosa diversa dall’eutanasia assistita. La stepchild adoption, ossia la possibilità per un gay di adottare i figli biologici del compagno-compagna; la legge sul doppio cognome, approvata dalla Camera nel 2014 e da allora ferma al Senato.
Va però detto che il Parlamento ha approvato la legge sulle unioni civili, del resto lo chiederà l'Europa, e proprio ieri quella in difesa degli orfani di femminicidio che però deve tornare al Senato.
Su quelle norme accantonate due parole vanno dette. La prima è che parlando di certi temi si apre un dibattito anche nella sfera religiosa perché certi diritti toccano le politiche della Chiesa. E proprio per questo le posizioni diventano a volte integraliste e rompono i fronti. La tragica fine di dj Fabo in Svizzera ha ora rilanciato la questione del fine vita. In Parlamento pare avanti la discussione sul biotestamento; sono state volutamente accantonate, invece, le proposte di legge che legalizzano l’eutanasia. Questo soltanto l'ultimo dei dibattiti su diritti ormai irrinunciabili. Quello che vogliamo sottolineare è che se una volta certi argomenti non venivano neppure affrontati oggi se ne parla a fondo anche se purtroppo i dibattiti, che sono il sentire comune, non sfociano in provvedimenti legislativi. Ma cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno e speriamo che la classe politica si faccia interprete dell'orientamento della gente.

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