venerdì 17 marzo 2017

Un Papa senza peli sulla lingua

Editoriale Radio Onda Libera del 16 marzo 2017

Chi toglie il lavoro all'uomo "fa un peccato gravissimo". Non usa mezzi termini Papa Francesco, nel corso dell'udienza generale in piazza San Pietro, nel denunciare l'atteggiamento di chi "per manovre economiche" o in nome di "negoziati" poco chiari toglie lavoro e dignità alle persone.
"Fare di tutto - esorta il Pontefice a fine udienza parlando a braccio - perché ogni uomo e ogni donna possa lavorare e così guardare in faccia gli altri con dignità". "Il lavoro ci dà dignità – ha ribadito Francesco - e i responsabili dei popoli, i dirigenti, hanno l'obbligo di fare di tutto perché tutti possano lavorare. Chi per manovre economiche, per fare negoziati non del tutto chiari chiude fabbriche, chiude imprese e toglie il lavoro agli uomini, questa persona fa un peccato gravissimo".
Il Papa ci ha abituato ai suoi interventi fuori protocollo, alle sue bacchettate su temi popolari che interessano la gente. Come quando interviene sulla questione dei migranti o quando alza la voce invitando ad accogliere i poveri. Ma questo Papa per fortuna non parla soltanto, compie anche azioni, dà l'esempio. E questo modo di fare fa parte della sua politica tra virgolette e perciò è amato dalla gente.
Tornando al tema trattato ieri come non dare ragione a Bergoglio, come non condividere le sue parole quando denuncia con parole forti la mancanza di lavoro? La situazione nel nostro Paese è drammatica, i giovani vanno via, la crisi non accenna ad allontanarsi, la politica in primis e in genere la classe dirigente non si impegnano abbastanza per far sì che si crei lavoro, che le fabbriche non chiudano, che finalmente torni un criterio meritocratico, che le intelligenze non fuggano, che non si arrivi al suicidio per mancanza di dignità.

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