giovedì 24 novembre 2011

Politica più leggera, primo passo

Editoriale Radio Onda Libera del 24 novembre 2011

Costi della politica, l'Umbria fa un primo passo verso la riduzione. E per questo bisogna dar merito alla classe politica che ha deciso entro l'anno di approvare due leggi, la prima sull'abolizione dei vitalizi, la seconda sul contributo di solidarietà da applicare sugli stipendi dei consiglieri regionali.
La decisione è stata presa nel corso dell'ufficio di presidenza ed è stata sollecitata dal presidente dell'assemblea Brega il quale ha ribadito che l'obiettivo del contenimento dei costi della politica è uno di quelli che fin dall'inizio della nona legislatura ho indicato come prioritari e ha espresso grande soddisfazione per questo ulteriore passo avanti.


L'Umbria è la seconda (la prima è stata l'Emilia-Romagna, ndr) ad attivarsi in materia di vitalizi e la prima in assoluto sull'adesione al contributo di solidarietà. In questo senso la nostra regione si conferma tra quelle più virtuose per ciò che riguarda i costi della politica.
Vediamo nel merito le novità. A partire dalla prossima legislatura (2015-2020) sarà abrogato l'istituto dell'assegno vitalizio. In pratica i consiglieri regionali non godranno più delle loro laute pensioni corrisposte dietro pagamento di pochi anni di contributi. Uno dei tanti privilegi che questo paese non può più sopportare.
L'altra proposta di legge, sul cosiddetto ''contributo di solidarieta''' recepisce quanto stabilito dal decreto legge 138/2011 e comporterà, dall'ottobre 2011 al 31 dicembre del 2013, una riduzione mensile delle indennita' di consiglieri e assessori pari al 10 per cento sulla somma eccedente i 90 mila euro lordi.
Ora i due atti arriveranno in commissione e la volontà è di farli approdare presto in consiglio per l'approvazione. Termine ultimo, entro il 2011.
In merito le due proposte di legge vanno nella direzione giusta, due raccomandazione. Che non si perdano nei cassetti del palazzo e che siano veramente il primo passo per alleggerire i costi della politica e far si che non ci siano cittadini di serie a, serie b e serie c.
  

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