lunedì 14 novembre 2011

Crisi risolta? Quasi, Monti c'è

Editoriale Radio Onda Libera del 14 novembre 2011

Tutto come previsto. Il capo dello Stato ha affidato al professor Monti l'incarico di formare il nuovo governo. E tra oggi e domani il premier sceglierà i suoi ministri e renderà noto il programma.  
La crisi si sta avviando, per ora, alla soluzione. Interessante sarà vedere la reazione dei mercati nella giornata di oggi, dalle prime notizie sembrano confortanti.

Facciamo un breve riassunto delle puntate precedenti. Sabato sera, dopo l'approvazione dell'ultima finanziaria, la legge di stabilità, Berlusconi si è recato al Quirinale e ha rassegnato le dimissioni. Nella giornata di ieri Napolitano ha effettuato le consultazioni. Queste le posizioni dei partiti: il Pdl ha dato il via libera con un paio di condizioni, prima di tutto conoscere programma e nomi dei ministri, poi si deve trattare di tecnici e non politici.
Il Pd ha espresso pieno appoggio al governo che sta per nascere, sollecitando anche di fare le riforme, in particolare quella elettorale e quella del dimezzamento dei parlamentari.
La Lega nord, come è noto, ha riferito di non voler stare nell'ammucchiata e di non voler sostenere un mandato in bianco.
Il Terzo polo sostiene senza se e senza ma monti augurandosi che il governo duri fino alla fine della legislatura.
L'Italia dei valori da un iniziale no ha cambiato posizione, aprendo la porta a un governo di emergenza ma a tempo perché al più presto è indispensabile tornare alle urne.
Questo il quadro della situazione che come è comprensibile è in evoluzione. Napolitano ha voluto dire che non si tratta di un ribaltone ma di un impegno per il bene comune in un momento di grave crisi economica. Berlusconi in un messaggio ha spiegato che si è fatto da parte per senso di responsabilità.
Ma qualche riflessione è d'obbligo. Sabato sera si è radunata davanti ai palazzi della politica romana una folla di manifestanti che si è esibita in contestazioni, lanci di monetine, fischi e insulti a iosa. Irridendo Berlusconi e i suoi ministri. 
Un brutto spettacolo, con un'aria da piazzale Loreto (il luogo dove fu giustiziato Mussolini) e un clima di odio. Le tifoserie sono giustificabili e le manifestazioni altrettanto quando ci sono vincitori e vinti. Ma dar vita a scene di intolleranza, di protesta con toni offensivi e violenti dal punto di vista verbale, questo non è accettabile.
Quelle scene ci riportano indietro a una ventina di anni fa, quando si chiuse ingloriosamente la prima repubblica con il lancio di monetine a Craxi all'uscita dell'hotel Raphael. Ma vista la qualità della seconda Repubblica è proprio il caso di dire che era meglio quando si stava peggio. Ma forse con Monti si traghetterà verso la terza Repubblica. E se è così abbiamo una sola speranza, che cambi veramente qualcosa. Per il bene del paese, per il bene di noi tutti. A patto che si lascino da parte le faziosità, le istigazioni alle aggressioni, le offese.       

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