martedì 22 novembre 2011

L'Umbria non è più un'isola felice

Editoriale Radio Onda Libera del 22 novembre 2011

L'Umbria non è più un'isola felice. Non è una novità ma è sempre una brutta conferma. E la conferma arriva dall'audizione del sostituto procuratore antimafia per l'umbria Antonella Duchini presso la commissione d'inchiesta sulle infiltrazioni mafiose nella nostra regione.
Difficoltà di accesso al credito attraverso appalti e soprattutto subappalti; quindi tentacoli della criminalità nell'edilizia favoriti dalla crisi. Riciclaggio di denaro sporco attraverso il gioco d'azzardo. Rifornimento costante del mercato della droga: sono alcuni degli elementi che segnalano come il fenomeno dell'infiltrazione mafiosa in Umbria non solo esiste ma può raggiungere grandi e pericolose dimensioni. 

L'Umbria dicevamo non è affatto un'isola felice, una regione tranquilla dove si vive senza pericoli e senza attacchi della criminalità.
Tra i fenomeni più allarmanti segnalati dal sostituto procuratore quello del riciclaggio. Tuttavia, in Umbria, la criminalità di tipo mafioso, seppur presente, non può considerarsi endemica, strutturata nel territorio. Ma questa non è una consolazione. Al contrario la regione risulta appetibile per investire capitali derivanti da attività mafiose svolte altrove.
Questa considerazione deve suonare come un allarme, un avvertimento serio, che deve obbligare tutte le forze dell'ordine, tutte le istituzioni e anche i cittadini a fare la propria parte. Perché soltanto con un'azione coordinata, sinergica, si possono issare le barriere di fronte alla criminalità. E impedire che la qualità della vita delle nostre terre peggiori e sia consegnata e gestita da gente che non ha scrupoli di fronte ai malaffari.
 Se non si ha la sensibilità per fronteggiare questo pericolo e arginarlo un domani tutti ce ne potremo pentire.
  

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