venerdì 4 novembre 2011

La vergogna delle auto blu

Editoriale Radio Onda Libera del 3 novembre 2011

Una situazione vergognosa esiste in Italia. Da noi circolano 72 mila auto blu. Il dato ufficiale arriva direttamente dal ministero della pubblica amministrazione. Numero incredibile, assurdo, inconcepibile. Di questi tempi poi...
Le curiosità non sono finite. Secondo la nostra burocrazia queste auto di servizio vanno suddivise in tre gruppi: le "auto blu-blu" (proprio così, due volte blu) che sono quelle di rappresentanza politico-istituzionale  "a disposizione di autorità e alte cariche dello Stato e delle amministrazioni locali", poi le "auto blu" (una sola volta blu) che sono quelle a disposizione dei "dirigenti apicali" (testuale), infine le "auto grigie" adibite, dice la relazione del Formez, ai "servizi operativi". 

Gli addetti sono 35 mila (di cui 14 mila autisti), la spesa per il personale è di 1,2 miliardi di euro all'anno. La spesa di gestione di di 350 milioni di euro che, sommando gli ammortamenti, diventa di 650 milioni. Come scrive anche il Corriere della sera che ha riportato per primo la notizia, c'è poco da commentare, è una vergogna.
Per avere la percezione esatta di ciò che stiamo dicendo basta fare un raffronto, per esempio col  Regno Unito. Intanto una premessa: le auto di servizio vengono gestite da un'authority che dipende dal ministero dei trasporti, quindi se un dipartimento ha bisogno di un'auto blu deve farne richiesta all'Agenzia. Ecco i numeri ufficiali: al 31 marzo 2010 le auto blu in dotazione ai ministeri erano 78, il parco auto era complessivamente di 261 nel 2010, sceso a 195 nel 2011. Per parco auto s'intendono le vetture "blu-blu" e le vetture "blu" e "grigie", utlilizzate per i servizi. Gli addetti sono 239 e il costo complessivo è di circa 7 milioni di sterline.
Il raffronto tra Roma e Londra sulle auto blu è imbarazzante, penoso. Un ultimo dato su cui riflettere. I giudici della Corte costituzionale che sono andati in pensione continuano a girare con l'auto blu. Un privilegio ancora più imbarazzante. Veramente non ci sono parole.  

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