martedì 22 novembre 2011

I clandestini fuggono da Perugia

Editoriale Radio Onda Libera del 21 novembre 2011

Mille parole ci portano a parlare di un caso di cronaca il cui titolo potrebbe esser sintetizzato così «Meglio in Tunisia libero che a Perugia da clandestino».
In sostanza ecco cosa è accaduto. Un tunisino di 28 anni ha chiesto di rientrare nel suo paese perché stanco di vivere di sotterfugi ed espedienti, e soprattutto a un passo dal diventare delinquente.

Il ragazzo è arrivato in Italia da poco, ha cercato lavoro ma non ha ottenuto nulla, si è arrangiato un po' ma rischiando di fare una brutta fine ha fermato un vigile in centro e gli ha chiesto aiuto, spiegandogli di voler tornare a casa. Dopo i dovuti controlli per accertare se aveva precedenti, è stato rimpatriato.
Non è il primo caso. C'è un precedente di pochi giorni fa. Un ragazzo, sempre tunisino, di 27 anni, che era arrivato da Lampedusa su un barcone la scorsa primavera, aveva chiesto il permesso di soggiorno per motivi umanitari ma gli era stato rifiutato. E dopo aver fatto il clandestino a Perugia per qualche mese non ce l'ha fatta più e ha chiesto di essere spedito a casa.
Due fatti su cui riflettere. Prima di tutto non c’è solo chi viene in Italia per spacciare e per rubare. Fra i tunisini arrivati a Perugia c’è chi aveva la speranza di trovare un lavoro e invece non è riuscito a trovarlo. E, allora, senza prospettive, è meglio tornare a casa. Questo va a onore di gente, straniera,  onesta che lascia la propria terra e i propri affetti per una vita diversa. Un'illusione che si trasforma in delusione.
E poi queste persone che scontano la sofferenza dell'emigrazione si scontrano con la triste realta che l'italia, l'Umbria in questo caso, non è più l'Eldorado, non è piu il paese dove tutto è facile, dove si vive bene e non ci sono problemi. Problemi ce ne sono invece e anche tanti. Ma tanto di cappello a questi due ragazzi che hanno preferito tornare a casa, in un paese dilaniato dalle difficoltà e dalla miseria, pur di non finire nella rete della criminalità. Sono esempi di coraggio e dignità.

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