Editoriale Radio Onda Libera del 15 novembre 2011
Parliamo ancora di politica nazionale, perchè il momento è interessante, delicato come ogni volta è in ballo la formazione di un nuovo governo.
Il premier incaricato Mario Monti ieri ha fatto un primo giro di consultazioni tra i partiti e un paio di cose le ha messe subito in chiaro.
Innanzi tutto non vuole essere considerato a tempo. Lui pensa a governare fino al 2013, a scadenza naturale della legislatura. E su questo può avere ragione per portare a termine un programma ma bisogna sempre ricordare che si tratta di un governo tecnico, qui di un'anomalia, perchè non votato dalla gente.
Il premier incaricato Mario Monti ieri ha fatto un primo giro di consultazioni tra i partiti e un paio di cose le ha messe subito in chiaro.
Innanzi tutto non vuole essere considerato a tempo. Lui pensa a governare fino al 2013, a scadenza naturale della legislatura. E su questo può avere ragione per portare a termine un programma ma bisogna sempre ricordare che si tratta di un governo tecnico, qui di un'anomalia, perchè non votato dalla gente.
Poi il professor Monti ha sostenuto che è indispensabile l'appoggio dei partiti e su questo non ci sono dubbi aggiungiamo noi anche per il solo fatto di doversi presentare nelle aule parlamentari ed essere votato sui provvedimenti proposti.
A proposito dei politici nel governo, Monti ha testualmente detto: «Li vorrei, ma non sono indispensabili». Anche questa frase testimonia la distanza tra l'ex rettore della Bocconi e il mondo politico.
E veniamo alle cose da fare, il premier in pectore ha ribadito l'impegno a rilanciare l'economia del Paese, il suo programma sarà all'insegna dei sacrifici, lui non ha mai parlato di lacrime e sangue ma a mostro avviso è solo una sottigliezza linguistica quando si va a toccare il portafogli con tasse, prelievi e balzelli.
Intanto i mercati ieri sono stati fiduciosi e positivi in apertura ma si sono chiusi con il segno meno. Questo a dimostrare che la strada è in salita e soprattutto che Monti non ha la bacchetta magica per invertire la rotta in quattro e quattr'otto. Occorrono elementi e soprattutto fatti in grado di far capire ai mercati, agli investitori, ai partner europei che l'italia vuole farcela, vuole uscire dalla stagnazione. Occorrono a nostro avviso pazienza, serietà, concretezza, coerenza, coesione. Solo così si può riacquistare credibilità. E Dio solo sa quanto questo Paese ha bisogno di credibilità.
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