sabato 19 novembre 2011

Le tre parole magiche del governo

Editoriale Radio Onda Libera del 18 novembre 2011
Tre le linee guida del governo Monti, tre le parole magiche per un'azione incisiva. E cioè rigore, crescita ed equità.  Ieri sera il governo Monti ha ottenuto il via libera dal senato con 281 sì, 25 no (tutti della Lega Nord) e nessun astenuto. Oggi è previsto quello della Camera.
E' una «missione non semplicissima» per questo governo di impegno nazionale per due motivi, la delicatezza del momento in cui versa il Paese e l'inderogabilità del lavoro.

Tante le misure messe sul piatto, dalle pensioni all'Ici, passando per l'abbassamento delle tasse e la lotta all'evasione. Come previsto, il nuovo governo si preoccuperà di mettere mano al sistema pensionistico, penalizzato, secondo Monti, «da ampie disparità di trattamento tra generazioni, categorie e aree di privilegi». L'esecutivo valuterà poi l'opportunità di ulteriori correttivi delle misure economiche varate questa estate e da completare con i provvedimenti contenuti nella lettera inviata in Europa.
Una delle priorità del nuovo esecutivo sarà poi la lotta all'evasione fiscale e all'illegalità: non servirà solo «per aumentare il gettito ma anche per abbattere le aliquote. Una lotta vera servirà per ridurre in maniera incisiva il peso per i contribuenti».
 Solo nel tempo, è la promessa di Monti, «sarà possibile programmare una riduzione graduale della pressione fiscale».
Un'attenzione particolare il presidente del Consiglio l'ha riservata alle donne: è «indifferibile - ha detto il premier - l'inserimento e la permanenza al lavoro delle donne. Bisogna conciliare le esigenze del lavoro e della famiglia oltre che di sostegno alla natalità». Per questo il governo studierà tra le altre cose «una tassazione preferenziale per le donne».
Quanto all'Ici, Monti ha sottolineato che «l'esenzione delle abitazioni principali è una peculiarità se non un'anomalia del nostro ordinamento». Sarà necessario, dunque, «riesaminare il peso del prelievo sulla ricchezza immobiliare».
Altre aree di intervento saranno lo spostamento della tassazione da lavoro e imprese a consumi e proprietà, la riforma degli ammortizzatori sociali, una revisione della disciplina degli ordini professionali e il riordino delle province con legge ordinaria. E speriamo anche i famigerati tagli ai costi della politica.
Insomma di carne al fuoco ce n'è tanta. Il bello sarà vedere se i parlamentari questi provvedimenti li voteranno. Perché altrimenti saremo a punto e a capo. 

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