venerdì 6 aprile 2012

La Lega travolta, Bossi lascia

Editoriale Radio Onda Libera del 6 aprile 2012

Un altro terremoto nel mondo politico italiano. Umberto Bossi, segretario della Lega, si è dimesso dopo gli scandali che stanno travolgendo il suo partito, riguardanti l'utilizzo per fini personali di soldi pubblici, di rimborsi elettorali.
Diverse le considerazioni in merito. Prima di tutto bisogna dare atto a Bossi di un gesto d'onore, quello di farsi da parte per non essere d'intralcio. Oggi come oggi nessun politico, anche coinvolto in inchieste, anche raggiunto da provvedimento giudiziario, si dimette dal proprio incarico. Quindi tanto di cappello a chi si assume la responsabilità politica, ricordiamo che Bossi non è indagato, di quanto accade dentro casa propria e anche delle scelte dei collaboratori.
Poi, è ovvio che quello che sta succedendo dentro la Lega è grave, gravissimo. E richiama il senso della fine della seconda Repubblica. Come quando la nascita della lega segnò la fine della prima Repubblica spazzata via da mani pulite, tangentopoli. Ricordate quando in quegli anni dai banchi di Montecitorio i leghisti sventolavano i cappi per indicare i ladroni. Della serie chi di spada ferisce di spada perisce.
Va detto che in questi anni i partiti non sono stati all'altezza di regolamentarsi, di darsi una normativa che fosse trasparente in termini di finanziamento pubblico, quindi a parte le ricche indennità i partiti hanno sempre sguazzato nell'oro, nei milioni di euro da spendere e spandere. Alla faccia dei cittadini che li votavano e ci credevano nella buona politica.
Oggi fa sorridere l'invito di Bersani rivolto ad Alfano e Casini, gli alleati che mantengono questa maggioranza e questo governo, a fare una nuova legge in materia, a passare dalle parole ai fatti. Da anni la gente si aspetta una politica pulita, una politica che faccia gli interessi generali, una politica che pensi al bene comune e non alle proprie tasche. Chissà se questa è la volta buona..speriamo. E con questa speranza auguro a tutti buona Pasqua.

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