lunedì 16 aprile 2012

Soldi ai partiti, accordo o accordicchio?

Editoriale Radio Onda Libera del 12 aprile 2012

Un accordo sul finanziamento ai partiti è stato trovato. Non è stato facile, ma i leader della strana maggioranza dopo ore di discussione sono riusciti a partorire un'intesa per modificare la legge sui rimborsi elettorali.
Il punto più controverso è stato quello sui controlli, il Pdl non voleva assolutamente la Corte dei conti e proponeva un organismo autonomo, gli altri - Pd e Udc - chiedevano la terzietà del controllore. Alla fine il compromesso: una commissione di garanzia.
Per l'iter i tre esponenti promettono l'approvazione veloce della legge.
Bene, un paio di cose le vogliamo dire. Prima di tutto se i partiti non approfittano  dei soldi pubblici, perché ricordiamolo i finanziamenti ai partiti sono euro dei cittadini, non si capisce perché temono il controllo della magistratura contabile.
La trasparenza è anche questo. E' vero come dice che come dice Casini in ogni categoria ci sono i ladri, ma non tutti i politici sono ladri. Ma visto che il problema è comune a parecchi tesorieri, dal Pd alla Lega, passando per l'Udc, oggi come ieri, a maggior ragione chi invoca l'onesta non dovrebbe temere i controlli. Ma come al solito si predica bene e si razzola male.
Fa sorridere che questo accordo prevede una serie di sanzioni, anche pesanti, per chi commette irregolarità. Un principio del genere dovrebbe essere la norma, anzi per la gente normale funziona così. Chi sbaglia paga.
La convinzione che abbiamo è che la montagna abbia generato il topolino. In pratica  i politici non hanno il coraggio di fare una riforma o autoriforma seria che gli faccia riacquistare quel minimo di credibilità di cui non godono più da parecchio tempo.
Il capitolo tagli dei finanziamenti non è stato neppure previsto. Ma come in un periodo di crisi profonda i partiti, o meglio i politici, non si mettono una mano sulla coscienza e rinunciano a soldi che non sono neppure guadagnati? Addirittura la tranche di 100 milioni che spetta loro stanno pensando di non incassarla a luglio ma a settembre. Una vera presa in giro per non dire altro. Possono rimediare tira do fuori gli attributi, facciano  un gesto di eroismo questi politicanti e li diano al governo per interventi urgenti in materia sociale.  Altrimenti, ha proprio ragione Di Pietro, questo è solo un accordicchio.

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