martedì 10 aprile 2012

Ancora un fatto di sangue

Editoriale Radio Onda Libera del 9 aprile 2012

Un altro fatto di sangue è accaduto alla periferia di Perugia. Sono stati uccisi madre e figlio di 74 e 52 anni, in un casolare a Cenerente. E' accaduto venerdì santo, le indagini della polizia non escludono nessuna pista. Dalla rapina finita nel duplice omicidio a una questione privata. Sono stati ascoltati a lungo i parenti, in particolare il nipote che ha dato l'allarme.Gli operai del cantiere vicino hanno raccontato di aver sentito delle urla e poi di un uomo vestito di nero nelle vicinanze della villetta. L'arma del delitto dell'uomo un martello, la donna sarebbe morta forse per un malore o strangolata con un foulard. Pare che dalla casa non sia stato rubato nulla, la cassaforte non è stata toccata.  Ecco, questo in breve il quadro del duplice omicidio. Ma troppi sono gli interrogativi, troppi i punti da chiarire in questa brutta storia. E questo è compito degli investigatori. Ma un paio di cose vanno dette. La prima è che la gente della zona ha paura, è preoccupatissima se si scoprirà che a uccidere madre e figlio sono stati dei delinquenti. Perché un mese dopo l'omicidio di Ramazzano, in cui morì Luca Rosi, il bancario di 38 anni, i cittadini di Perugia non si sentono tranquilli neppure dentro le loro case. Il problema della mancanza di sicurezza è una priorità da qualche tempo in questa città, in questa regione, una volta definita isola felice.
Poi c'è da dire che l'accertamento della verità deve essere il principale obiettivo di chi conduce le indagini, ma l'importante è che si faccia in fretta, che non si trascuri nessun dettaglio, ma non si perda tempo. La gente vuole sapere quello che è successo, ha il diritto di conoscere come sono andate le cose, ha diritto a pretendere un po' di sicurezza.

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