Nel 2011 ben 11.615 imprese hanno chiuso i battenti per fallimento.
Un record, un dato storico, mai toccato in questi ultimi 4 anni di crisi. E' quanto sostiene uno studio della cassa generale di Mestre, precisando che questo dramma non è stato vissuto solo dai datori di lavoro, ma anche dai dipendenti: secondo una prima stima, in almeno 50.000 hanno perso il posto di lavoro.
Un record che ci segnala quanto siano in difficoltà le imprese italiane, soprattutto quelle di piccole dimensioni che continuano a rimanere il motore occupazionale ed economico del Paese.
Le principali cause che hanno costretto gli imprenditori a portare i libri in tribunale sono state La stretta creditizia, i ritardi nei pagamenti e il forte calo della domanda interna.
Purtroppo, questo dramma non è stato vissuto solo da questi datori di lavoro, ma anche dai loro dipendenti. Ma, ricorda la Cgia, il fallimento di un imprenditore non è solo economico, spesso viene vissuto da queste persone come un fallimento personale che, in casi estremi, ha portato decine e decine di piccoli imprenditori a togliersi la vita. E di queste terribili notizie ne abbiamo parlato più volte negli ultimi tempi. Sarebbe il caso di intervenire, di dare risposte concrete per bloccare una situazione che rischia di esplodere. Il governo potrebbe istituire un fondo di solidarietà per aiutare chi si trova a corto di liquidità.
Lombardia in testa. Tra le regioni italiane è la Lombardia quella in cui si è verificato il maggior numero di fallimenti di aziende: secondo i dati forniti dalla Cgia di Mestre, nel 2011 sono stati oltre 2.600, quasi un quarto del totale nazionale. Al secondo posto si piazza il Lazio, con 1.215 aziende fallite, mentre il terzo gradino è occupato dal Veneto (1.122). Supera quota mille anche l'Emilia Romagna (1.008). A chiudere la classifica la Valle d'Aosta, con appena 9 aziende fallite. Ecco la classifica:
Lombardia 2.613
Lazio 1.215
Veneto 1.122
Campania 1.008
Emilia Romagna 899
Piemonte 857
Toscana 843
Sicilia 601
Puglia 529
Marche 398
Friuli Venezia Giulia 250
Calabria 249
Liguria 235
Sardegna 213
Umbria 185 pari al 22,1 per cento.
Abruzzo 180
Trentino Alto Adige 122
Molise 49
Basilicata 38
Valle D'Aosta 9
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