martedì 31 maggio 2016

Sui migranti verità di comodo

Editoriale Radio Onda Libera del 31 maggio 2016

Tiene banco ancora una volta il tema dell'immigrazione perché sui migranti si spendono troppe parole, spesso anche fuori luogo e contraddittorie. Innanzitutto aggiorniamo il bollettino e diciamo subito che secondo le fonti ufficiali internazionali solo nei giorni scorsi, cioè in una settimana, sono morti nel Mediterraneo oltre 700 migranti e oltre 13mila sono stati soccorsi. Eppure ieri abbiamo sentito dal governo che non si tratta di un'emergenza.Il succo del ragionamento del premier è stato che non c'è nessuna invasione, i numeri sono sempre gli stessi più o meno. Sulla stessa linea anche Alfano e la presidente della Camera Boldrini.
Onestamente ci sembra di vivere in un film dove si dice tutto e il contrario di tutto, dove la mattina si afferma l'opposto di quanto sostenuto la sera. Eppure su tutti i tavoli, da mesi, sentiamo dire che si tratta di un'emergenza, che è un problema globale, europeo, anzi mondiale. Lo hanno detto pochi giorni fa al G7, lo hanno ripetuto i leader mondiali, da Obama alla Merkel, dall'Onu alla Chiesa, e oggi scopriamo che per il nostro governo si tratta di un fenomeno nella norma.
Forse bisogna fare pace con il cervello. E soprattutto non strumentalizzare in chiave politica quello che è una storia, un'immensa storia, di disperazione e di morti. E sì perché nel Mediterraneo si continua a morire e le vittime sono uomini, donne e bambini mentre parecchi nostri politici azionano la bocca senza collegare il cervello.
E veniamo ai numeri. Sono 47.740 i migranti sbarcati sulle nostre coste dall'inizio dell'anno. Si tratta del 4% in più rispetto allo stesso periodo del 2015. Il picco si è avuto nel fine settimana, quando si sono contati ben 7.200 arrivi. Nel solo mese di maggio sono stati 19.819 i profughi che hanno raggiunto il nostro Paese. Anche l'accoglienza registra numeri record. Nelle varie strutture sono ospitate 119.294 persone, 16mila in più rispetto al 2015. E si stima che alla fine dell'anno saranno oltre duecentomila.
Del numero dei morti non si hanno stime, non si hanno dati certi perché dietro il fenomeno ci sono criminalità organizzate che gestiscono il traffico di questi poveri disgraziati. Ma parliamo di migliaia e migliaia di croci in fondo al mare.
Intanto in questa strage continua, tra orrore e pietà, da registrare il comportamento di un prete che a Ventimiglia ha spalancato le porte della chiesa accogliendo una settantina di profughi. Finalmente un uomo della Chiesa risponde con i fatti e non con le parole all'appello del Papa di aprire le porte ai migranti. Sarebbe bello, ma soprattutto coerente con il messaggio evangelico, che tutte le chiese e gli oratori ospitassero questa gente che, ricordiamolo, scappa da guerre e miseria.

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