martedì 24 maggio 2016

Lotta partigiana sul referendum

Editoriale Radio Onda Libera del 23 maggio 2016

L'Italia sta vivendo una campagna elettorale che sarà lunga, lunghissima. Partita in primavera, attraverserà l'estate e arriverà in autunno quando saremo chiamati a dire sì o no alla riforma costituzionale. Sul referendum il governo si gioca la faccia e il posto. Lo ha ripetuto più volte il premier Renzi, che ha chiamato a raccolta il partito e non solo, anche gli alleati di maggioranza, quelli noti e anche quelli meno noti. E ha sempre detto che qualora prevarrà il no lui andrà a casa. A questa ipotesi si è accodata anche la ministra Boschi, che proprio ieri ha annunciato che in caso di sconfitta anche lei lascerebbe la politica. Come si sa, tra i sostenitori del fronte opposto a quello governativo c'è un pezzo di sinistra, anche della minoranza del partito, quindi quella che va in scena è una bella lotta partigiana, anzi da ieri anche sui partigiani. E sì, perché in una trasmissione Tv la Boschi ha testualmente detto che i partigiani veri votano sì al referendum.
Tale frase ha scatenato le reazioni dell'associazione dei partigiani e soprattutto della minoranza del Pd, Bersani in testa, che su Facebook si chiede come si permette la ministra di distinguere tra partigiani e veri e partigiani finti e altre amenità simili.
Insomma ,nonostante alle porte ci siano le amministrative anche in città importanti, la tensione è tutta concentrata sul referendum. Un modo per caricare di significato un appuntamento più in là nel tempo, slittare in avanti l'asticella e relegare il test amministrativo a evento circoscritto. Cosa che l'opposizione non vuole assecondare anche perché, ricordiamolo, nella riforma è inclusa la legge elettorale, il famoso Italicum che da più parti si vuole modificare. E da quanto visto finora e soprattutto considerato il clima politico, non ci mancherà la nostra dose di polemiche quotidiane.

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