mercoledì 11 maggio 2016

Banche fallite, pagano i risparmiatori

Editoriale Radio Onda Libera del 10 maggio 2016

L'autorità di vigilanza, la Consob, si assolve sul fallimento delle quattro banche italiane per il quale migliaia e migliaia di cittadini hanno perso i risparmi frutto di una vita di sacrifici. Chi doveva controllare sostiene che i rischi connessi alle operazioni erano spiegati anche se i contratti fatti firmare ai risparmiatori erano complicati. Come a dire "peggio per chi si è fatto consigliare questi tipi di investimenti che poi si sono rivelati carta straccia".
Ma la verità che sta emergendo dalle inchieste della magistratura, per esempio su Banca Etruria, è ancora più sconcertante. I vertici dell'istituto di credito di Arezzo ordinarono la vendita di bond altamente rischiosi anche ai piccoli risparmiatori, con un profilo di investitore a rischio basso. Secondo i magistrati, infatti, è stato individuato l’ ”anello superiore” che disponeva il collocamento delle obbligazioni subordinate di Banca Etruria al pubblico dei piccoli risparmiatori. Dalle oltre 400 denunce raccolte dalla procura aretina, i magistrati ritengono con “ragionevole certezza” di aver individuato una “cabina di regia” a livello manageriale, che ha indotto i risparmiatori a investire e quindi a provocare il dissesto.
Intanto si stanno succedendo perquisizioni su perquisizioni per acquisire la documentazione al fine di fare luce su quanto accaduto. E parallelamente c'è anche un'altra inchiesta, della procura di Civitavecchia, che indaga per truffa e istigazione al suicidio di un pensionato che si tolse la vita dopo aver saputo di aver perso tutti i suoi risparmi.
Di fronte a queste notizie, qualche considerazione. La prima. Quando accadono fatti del genere, il fallimento di una banca per esempio, gli unici a pagare subito, e alla grande, sono i cittadini che di colpo si ritrovano più poveri perché derubati dei propri soldi da chi avrebbe dovuto custodirli e beffati perché spinti, traditi nella fiducia, a fare operazioni azzardate. La seconda, che è la conseguenza della prima, è chi doveva controllare, la Consob per esempio, si autoassolve, si lava la coscienza, dicendo che la banca aveva scritto nei contratti i rischi delle operazioni. Quindi cavoli del risparmiatore. Bel modo di assumersi le responsabilità. E poi ci si chiede perché la gente non ha più di fiducia nelle banche! Ma ci vogliamo invece chiedere come mai si è arrivati a questa situazione, a gettare in mezzo alla strada tanta gente? Ci vogliamo chiedere perché chi aveva il dovere di controllare, come anche Bankitalia, ha chiuso gli occhi e si è girato dall'altra parte? Ci vogliamo chiedere perché anziché salvarle, le banche, e quindi i risparmiatori, il governo decreta il fallimento e si cancellano i risparmi creado una banca ripulita dal crac e dai debiti e si va avanti come se niente fosse? Ci vogliamo chiedere perché la domanda di giustizia non ha risposte se non dopo anni e anni? insomma la sensazione è che abitiamo in un Paese in cui chi sbaglia non paga mai e i più deboli se la prendono in saccoccia.

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