mercoledì 25 maggio 2016

Verità ancora da scrivere su Mez

Editoriale Radio Onda Libera del 24 maggio 2016

Torniamo a parlare dell'omicidio Meredith perché la notizia è che Rudy Guede domani lascerà il carcere di Viterbo per un permesso premio di 36 ore. Il giovane ivoriano, ricordiamolo, è l'unico condannato per la morte della studentessa inglese sgozzata in un casolare dalle parti di piazza Grimana quasi nove anni fa. Per il delitto Guede sta scontando una pena di sedici anni e la condanna è definitiva, cioè è passata per tutti e tre i gradi di giudizio.
Gli altri due coimputati, Raffaele Sollecito e Amanda Knox, sono stati assolti della Corte di Cassazione, quindi Guede è rimasto l'unico a scontare la pena, inflittagli con rito abbreviato, per concorso in omicidio e la violenza sessuale.
"Potrò sentire di nuovo il sole sulla pelle", ha scritto su Facebook l’ivoriano.
Fin qui il resoconto di quanto accaduto, ora qualche considerazione. Allora, su questo terribile fatto di cronaca, che ha guadagnato la ribalta nazionale e internazionale per i protagonisti, purtroppo non conosciamo la verità, non sappiamo come sono andate veramente le cose; non sappiamo perché Meredith, venuta a studiare a Perugia, è stata uccisa. Dopo quasi dieci anni non sappiamo cosa è successo quella notte e questo, permetteteci, significa che qualcosa non ha funzionato nella macchina delle indagini. A conferma di ciò, le sentenze più volte espresse e contraddittorie, per gli altri imputati, prima condannati, poi assolti, poi di nuovo condannati e infine assolti. Una girandola di pronunce che non hanno mai fatto chiarezza sulla morte di Meredith. E non è giusto non avere verità, non è giusto per i familiari della povera ragazza, non è giusto per un paese civile, non è giusto per una comunità a cui comunque è stata inferta una ferita, anche d'immagine.
Per la giustizia, Merdedith è stata uccisa soltanto da Guede, eppure nella sua sentenza di condanna i giudici lo indicano come coimputato dell'omicidio, ma per altri giudici Sollecito e la Knox non c'erano. Quindi? Un caos incredibile. E' vero che se non ci sono prove nessuno può e deve essere condannato, e il riferimento è ai due ex fidanzatini, ma è altrettanto vero che quando succede un fatto di sangue è diritto di tutti sapere la verità.
E veniamo alla notizia. Diciamo subito che il permesso premio a Rudy Guede è previsto dalle norme, quindi nessuna indignazione, nessuna censura. Ma permetteteci di dire che suona strano che un assassino, ritenuto tale dalla legge, debba essere premiato pur se per buona condotta. Insomma la certezza della pena non deve essere un optional.

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