Terremoto
in Emilia Romagna, il bilancio e' provvisorio, 16 le vittime, migliaia gli
sfollati, case distrutte, monumenti danneggiati. La gente ha paura e dalle
immagini e dai racconti per televisione sembra di rivivere un incubo, di
tornare indietro nel tempo, a quando la terra tremava anche qui 15 anni fa. E
la terra continua a tremare, anche stanotte tantissime le scosse che hanno
spaventato cittadini, tecnici e volo tari.
I
volontari, una riflessione su questi, sulla splendida macchina della protezione
civile che in caso di disgrazie riesce a funzionare con efficienza e
tempestività. Dall'Umbria e' partito un contingente in grado di allestire un
campo per ospitare 250 terremotati.
Un
modo concreto, tangibile, per essere utili e vicini a chi in questo momento sta
soffrendo. Come lo stanno facendo anche le squadre dei vigili del fuoco che fin
dal primo giorno delle scosse sono partiti verso le città colpite. Da sottolineare anche la splendida solidarietà della gente comune, dei cittadini che stanno rispondendo con generosità alla richiesta di aiuto. Questo testimonia che in caso di calamità, di tragedie naturali, il cuore degli Italiani e' impagabile. Succede oggi per le popolazioni dell'Emilia, successe ieri per i paesi umbri, successe oltre 30 anni per i cittadini dell'Irpinia e della Basilicata e successe per il primo terremoto moderno a meta degli anni settanta in Friuli.
Un altro aspetto da evidenziare di questa popolazione raggiunta dal sisma e' la voglia di reagire, di non piangersi addosso. Hanno detto che non vogliono essere assistiti, per l'emergenza certo, ma in seguito no, vogliono tornare a lavorare, vogliono che riaprono le fabbriche, vogliono ricostruirsi le loro case. Un grande esempio di senso civico, una bella risposta di orgoglio e dignità.
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