sabato 11 giugno 2016

Servono sinergie contro la povertà

Editoriale Radio Onda Libera del 10 giugno 2016

Il lavoro, ovvero la mancanza di lavoro, è la prima emergenza in Umbria. La prima emergenza che porta dritto alla povertà. Questo il primo dato messo in rilievo dal “Primo rapporto sulle povertà” elaborato dalla Caritas nell’Archidiocesi di Perugia. Nel 2015 sono stati quasi mille, 971 per la precisione, a bussare alla porta dell’associazione caritativa, dato pressoché stabile rispetto ai 987 del 2014 (molti più invece del 2013 quando si era circa a 900). L’identikit della maggioranza: stranieri, senza lavoro e con famiglie numerose.
Ma la situazione di difficoltà riguarda anche gli italiani, gli umbri, che non trovano lavoro, che conducono una vita da precari e faticano a sopravvivere.
Il rapporto della Caritas, ricco di dati e grafici sull'andamento della povertà in Umbria, fotografa lo stato dell'arte, il quadro di quello che sta attraversando la società umbra ma il discorso ovviamente si può allargare a livello nazionale. Perché, checché ne dicano i politici, la situazione di crisi non accenna a migliorare, la ripresa sta solo sulla carta e non nella realtà.
La Caritas e tutte le altre associazioni simili fanno il loro dovere e fanno tanto ma per sconfiggere o arginare la povertà bisogna fare di più, bisogna che l'approccio alla questione sia sinergico con le istituzioni e tutte le altre componenti, a cominciare dalle imprese, che hanno a cuore il benessere delle comunità.
Insomma, senza scendere nei meandri dei dati, quello che vogliamo dire è che se non si prenderà di petto questa questione, di sui si conosce perfettamente la causa prima, le cose andranno sempre peggio. Se non si cerca di rimuovere la mancanza di lavoro, e quindi fare un piano serio per creare occupazione aspettiamoci che l'indice di povertà sarà sempre più alto perché la gente starà sempre peggio.

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