giovedì 9 giugno 2016

Renzi non è più tanto sereno

Editoriale Radio Onda Libera del 7 giugno 2016

Dopo i risultati di ieri delle elezioni comunali è arrivato puntuale il tempo dei commenti. Il primo, il più importante per il ruolo che ricopre da presidente del consiglio, è quello di Renzi. A caldo, quando quasi tutti i seggi avevano chiuso, ha ammesso che il Pd ha problemi aggiungendo di non essere soddisfatto.
Come suo solito, dicendo pane al pane e vino al vino, il premier ha esordito dicendo di non far parte di coloro che anche quando perdono dicono di aver vinto. E questo, diciamo noi, gli fa onore.

In sintesi ricordiamo che il Pd romano se la deve vedere al ballottaggio con la Raggi dei 5 Stelle e ha perso 70mila voti. A Napoli la renziana Valente è fuori dai giochi. Sala, ai tempi supplementari a Milano, è risultato in affanno. A Torino un'altra sfida con i grillini. Allora Renzi è preoccupato e forse non sta più tanto sereno.
Ma mandiamo per ordine. Le amministrative sono un capitolo a parte, sono un voto locale per scegliere sindaci e consigli comunali, però l'influenza e le ripercussioni sulla politica nazionale sono inevitabili. E così è. Infatti oltre al turno supplementare del 19 giugno nelle grandi città, e di sicuro ci sarà una massiccia mobilitazione in queste due settimane, sul tavolo c'è il referendum sulle riforme costituzionali di ottobre. E la frenata del partito fa bene a preoccupare Renzi.
Così il giorno del ballottaggio si giocherà un test sul governo, un anticipo si può dire della personalizzazione che Renzi dimostra di voler fare sul referendum. Di sicuro il premier si butterà a capofitto in questa campagna elettorale per il turno supplementare, anche se a più di qualcuno pare che abbia perso lo smalto iniziale del rottamatore, del nuovo che avanza, poi in più mettiamoci che la ripresa economica non c'è stata come sperato e allora il quadro è completo e non è proprio esaltante.

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