martedì 21 giugno 2016

Ha vinto solo il Movimento 5 Stelle

Editoriale Radio Onda Libera del 20 giugno 2016

Il turno di ballottaggio segna il trionfo del Movimento 5 Stelle che vince a Roma con Virginia Raggi, la più giovane al Campidoglio, a Torino con Chiara Appendino e in altre 17 città. A Milano, il testa a testa tra Beppe Sala e Stefano Parisi si conclude con la vittoria del primo, mentre Bologna riconferma Virginio Merola. Luigi de Magistris resta primo cittadino di Napoli. Brutte notizie per il Pd anche da Trieste: qui il centrodestra si impone. Sono così tre i capoluoghi persi dal Partito democratico in questa tornata elettorale.
Una "sconfitta netta e senza attenuanti a Roma e Torino contro le candidate M5s" e una "vittoria chiara e forte a Milano e Bologna contro i candidati delle destre", è stato il commento del Pd dopo queste comunali, che hanno visto un'affluenza del 50,5%. Un crollo di partecipazione di nove punti percentuali.
Fin qui la notizia che completiamo con il ribaltone di Assisi, dove la Proietti diventa sindaco, la prima sindaco donna, battendo il candidato del centrodestra Bartolini con il 53,8%. E così dopo quasi vent'anni la città di san Francesco cambia aria, all'insegna del rinnovamento e della discontinuità.
Ora due parole di riflessione. Allora, il Movimento 5 Stelle è il vero vincitore di questa tornata, a dimostrazione che la gente non ne può più dei partiti tradizionali: destra, sinistra, centro, tutti uguali,. Gli unici che per ora paiono diversi sono i grillini e allora ecco consegnate le città di Roma e Torino a loro, esattamente a due donne. Insomma una nuova era per due città importanti, una grossa responsabilità per le due candidate che hanno asfaltato esponenti del sistema  del Pd in entrambi i casi: Giachetti e Fassino.
La sconfitta brucia e anche parecchio a Renzi e a tutto il Pd, anzi più di qualcuno vede in questo risultato una sorta di avvertimento per il referendum di ottobre, quello sulla riforma costituzionale, quello decisivo per il futuro del premier, il quale ha sempre detto che se dovessero prevalere i no lui andrebbe a casa.
Un altro sconfitto si chiama centrodestra, una coalizione allo sbando in crisi di consensi e anche e soprattutto di leadership.
Chissà se i partiti oggi si fermeranno per meditare sui verdetti delle urne che mai come adesso parlano chiaro, chiarissimo; chissà se i nostri politici si fermeranno ad ascoltare il messaggio dei cittadini o faranno ancora una volta come le scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano.

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