martedì 15 dicembre 2015

L'Umbria del Giubileo pensi agli ultimi

Editoriale Radio Onda Libera del 14 dicembre 2015

Otto porte sante sono state aperte in tutta l'Umbria. Centinaia e centinaia di fedeli hanno partecipato alle celebrazioni per l'inizio del Giubileo, di questo Giubileo straordinario dedicato alla misericordia. A Perugia il cardinale Bassetti nella sua omelia ha parlato anche di problemi attuali come terrorismo e banche:
il primo che costringe tutti a sentirsi inermi di fronte a una vera dichiarazione di guerra all'umanità, un'umanità innocente e colpevole solo di vivere nei luoghi degli attestanti; il secondo, la crisi economica, che non risparmia le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese. In più l'appello a una profonda e doverosa riflessione sul sistema bancario che ha mostrato tutta la sua fragilità e iniquità. E purtroppo sono sempre i più deboli a essere schiacciati.
Ad assisi prima dell'apertura della porta santa nella cattedrale di san Rufino c'è stata la benedizione dell'atrio della Misericordia all'istituto serafico, un momento molto significativo ricordando la visita di papa Francesco due anni fa, laddove tutto parla di misericordia. Il vescovo Sorrentino ha parlato di mondo contraddittorio, in chiaroscuro.

Ma le porte sante, diciamo così principali, sono state aperte anche nel resto dell'Umbria, a Terni, a Collevalenza, a Santa Maria degli Angeli, a Spoleto, a Foligno. E dappertutto i vescovi hanno parlato dei problemi del nostro tempo che affliggono le persone, i mali della nostra epoca, invitando tutti ad aver fiducia e Misericordia appunto.
L'aspetto che vogliamo sottolineare non è tanto quello religioso, che per chi crede è evidente, bensì quello più sociale. E cioè che questo Giubileo il Papa lo vuole nelle periferie, dove vivono i poveri, gli emarginati. La periferia, l'Umbria  terra di santi, sarà in grado di essere terra di giubileo secondo le indicazioni del Papa? Insomma questo Papa si sta sgolando per dire che la Chiesa deve pensare agli ultimi e non ai primi, che deve essere dalla parte dei poveri e non dei ricchi, che deve consolare chi è disperato, che deve rappresentare il buon samaritano, e tutte le altre cose che sentiamo. Un messaggio straordinario, rivoluzionario, che spiega la popolarità di questo Papa che ce la sta mettendo tutta per cambiare la Chiesa. E per questo è amato dalla gente comune. Speriamo solo che riesca nell'impresa e che i suoi pastori nelle periferie sappiano diffondere la sua parola.

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