giovedì 10 dicembre 2015

Banche salvate a caro prezzo

Editoriale Radio Onda Libera del 10 dicembre 2015

Morire per aver perso dal giorno alla mattina i risparmi di una vita. E' questo ciò che è accaduto a Civitavecchia qualche giorno fa e reso noto solo ieri. A compiere il gesto estremo un ex operaio dell'Enel che aveva investito centomila euro in obbligazioni della Banca popolare dell'Etruria e del Lazio, uno dei quattro istituti in crisi salvati dal governo che ha azzerato il valore di azioni ed obbligazioni.
E' stato lo stesso uomo a spiegare in una lettera le ragioni che lo hanno spinto a impiccarsi nel garage della sua villetta. Sul suicidio del pensionato è esplosa subito la polemica, sono intervenute le associazioni dei consumatori che hanno parlato di "esproprio criminale del risparmio" e chiedono alla magistratura di aprire un'inchiesta per accertare se il decreto del governo è compatibile con le norme penali e la Costituzione. In un post pubblicato su Facebook Matteo Salvini ha parlato di “suicidio di Stato”.
Subito dopo la decisione di salvare le quattro banche è cominciato il rimpallo di responsabilità tra governo, Banckitalia e Unione europea. E sì perché come succede sempre in questi casi non c'è una chiara assunzione di responsabilità. E chi ha deciso, ha pensato di propendere per il male minore, cioè tradire la fiducia dei risparmiatori che si sono ritrovati senza i propri soldi, anziché far fallire le banche e perdere molti più milioni di quanti persi, oltre a mandare a casa i dipendenti.
Non è una consolazione questo ragionamento, che si basa sulla scelta del male minore. Si parla di oltre 130mila cittadini beffati da questi istituti bancari, per la precisione dal governo. Stanno nascendo in tutt'Italia comitati e associazioni di risparmiatori che si organizzano per tentare di recuperare almeno una parte dei soldi perduti. Intanto la politica cerca di dare delle risposte, come al solito in ritardo e dopo aver combinato i guai. Si parla di un fondo per risarcire, in parte, coloro che si sono visti volare via in un attimo i soldi di una vita, soldi che tenevano nel posto più sicuro al mondo. L'importante è che si faccia presto a rimediare ai danni fatti, l'importante è che la politica anziché parlare agisca in fretta, prima che la disperazione faccia altre vittime.


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