giovedì 3 dicembre 2015

Calcio e atletica sotto inchiesta

Editoriale Radio Onda Libera del 3 dicembre 2015

L'argomento di oggi è sport e inchieste, sport e arresti, con due notizie clamorose. La prima è fresca, freschissima, di poche ore fa, e riguarda il calcio, per la precisione la Fifa, la federazione mondiale del pallone. Un'altra ondata di arresti, oltre dieci, è stata effettuata all'alba a Zurigo, in un hotel di lusso, lo stesso dove altri funzionari erano stati arrestati a maggio quando esplose lo scandalo che coinvolse Blatter. Le manette sono scattate nell'ambito della vasta indagine condotta dagli Stati Uniti sulla corruzione nella Fifa.
Le persone arrestate sarebbero accusate tra l'altro di racket, riciclaggio di denaro e frodi. Secondo fonti vicine all'inchiesta, i nuovi arresti sarebbero legati in particolare al calcio del sud e centro America. Per ora non si nulla, i dettagli si conosceranno in giornata.
Passiamo alla seconda notizia. E riguarda uno scandalo di doping-non doping nell'atletica italiana a otto mesi dall'inizio delle Olimpiadi di Rio de Janeiro:
26 azzurri, tra cui molti big, hanno eluso dei controlli antidoping e sono stati deferiti dall’Ufficio di procura della Nado Italia, che ha chiesto per loro 2 anni di squalifica. Tra i 65 coinvolti nell’indagine è stata chiesta l’archiviazione per 39.
I provvedimenti sono stati decisi in seguito agli sviluppi dell’indagine "Olimpia" condotta dai Nas-Ros dei carabinieri di Trento, su mandato della procura di Bolzano, e agli accertamenti della stessa procura Antidoping.
Tra i nomi emersi ci sono i migliori atleti italiani degli ultimi dieci anni: Daniele Meucci (campione europeo in carica di maratona) Giuseppe Gibilisco (salto con l’asta, campione del mondo nel 2003) Daniele Greco (salto triplo, campione europeo indoor in carica), Giuseppe Gibilisco (salto con l’asta), Andrew Howe (salto in lungo, argento mondiale nel 2005), Fabrizio Donato (salto triplo, bronzo a Londra 2012). Ci sono anche Collio e Donati che vinsero l’argento europeo a Barcellona 2010 nella staffetta 4×100 con Checcucci e Di Gregorio (puliti) stabilendo anche il record italiano che era in piedi da 27 anni. Particolare non da poco: le discipline coinvolte sono tra le poche in cui siamo competitivi in ambito internazionale: la maratona (coinvolti anche Lalli e Pertile) e i salti, dal triplo all’asta.
La vicenda riguarda un bel pezzo sport italiano ma, badate bene, non si parla di positività ai controlli per accertare il doping, le accuse non sospettano che gli atleti abbiano fatto uso di sostanze per alterare le prestazioni. E questo sarebbe grave. No, si parla di non aver ottemperato alle formalità richieste per essere sottoposti ai controlli, questioni burocratiche insomma. Insomma tanta superficialità e tanta negligenza rischiano di condannare l'atletica a una brutta figura nel mondo. E questo a nostro avviso è ancora più grave. Perché mette sotto accusa l'intero sistema dello sport anche se a pagare sono gli atleti.
Diciamocelo chiaramente: c'è qualcosa che non funziona nello sport. Come la politica, la Chiesa e altri settori della società avrebbe bisogno di una bella pulizia, di una bella azione riformatrice.

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