domenica 12 febbraio 2017

Renzi si sente accerchiato

Editoriale Radio Onda Libera del 2 febbraio 2017

Oggi parliamo di politica e precisamente del Pd, in seno al quale sta avvenendo qualcosa che merita di essere raccontato. Dopo il referendum sulla riforma costituzionale sono cambiati gli scenari e il futuro del partito è legato al voto, se sarà anticipato o meno, al congresso e anche alle eventuali primarie.
Si sta delineando con chiarezza chi sta con Renzi e chi sta contro, ma anche chi è per le elezioni anticipate e chi è per tirare fino a fine legislatura. E tutti i giorni se ne vedono delle belle. Vediamo quello che è successo ieri: due personaggi di rilievo sono intervenuti nel dibattito mandando su tutte le furie l'ex premier. Il primo è Bersani che ha avvisato Renzi: "Se non ci ascolta rifaremo l'Ulivo. Bisogna fare il congresso subito, confrontarsi sulla linea e sulla leadership per andare al voto, altrimenti il Pd è finito".  Renzi da segretario del partito non ci sente, vuole ovviamente gestire questa fase in carica ed andare al voto per farsi rilegittimare. Le parole di Bersani arrivano nello stesso giorno in cui il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, sottolinea la necessità di andare al voto alla scadenza naturale della legislatura, cioè l'anno prossimo. E anche questo ha scatenato la rabbia di Renzi che si sentirà accerchiato il giusto.
Intanto Massimo D’Alema precisa due cose, che lui non si sente alternativa a Renzi e poi che i sondaggi che danno l'eventuale partito tra l’11 e il 14%.
Insomma dentro il Pd è guerra, e si prospetta anche la scissione. Renzi in serata ha aperto alle primarie perché forse ha capito che la situazione sta diventando veramente difficile per lui, anche perché il confronto sulla legge elettorale non pare portare a un accordo tra i partiti.
Che dire di fronte a tutto questo? Che Renzi ha commesso grossi errori sia tattici che strategici, che la solitudine di oggi è il frutto delle sue scelte, che difficilmente il Parlamento accetterà di andarsene a casa prima del tempo, di rinunciare ai propri privilegi, e che - cosa più importante - il Paese sta in mezzo al guado. Ma se bisogna trascorrere un altro anno così, senza fare granché per il bene del paese e dei cittadini, allora non sarebbe meglio andare al voto e fare piazza pulita?

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