sabato 18 febbraio 2017

Mani pulite, cominciò tutto 25 anni fa

Editoriale Radio Onda Libera del 17 febbraio 2017

Mani pulite 25 anni dopo. Era il 17 Febbraio del 1992 quando l'arresto di Mario Chiesa diede il via alla stagione che travolse la Prima Repubblica e cambiò la storia d'Italia. Ma a distanza di un quarto di secolo bisogna riconoscere che il Paese non ha saputo farne tesoro e il problema della corruzione è anche più forte e più diffuso.
Quel giorno tutto pensammo che la Prima Repubblica stesse iniziando a finire, a sgretolarsi. Partiti antichi e leader politici di quel tempo venivano travolti dal tintinnio delle manette. Un'intera classe dirigente, compresi fior fiori di imprenditori, finiva sotto accusa. Migliaia e migliaia di nomi venivano iscritti nel registro degli indagati, alcuni non hanno retto all'onta della vergogna e si sono uccisi. Quando la magistratura anziché punire favorisce il suicidio ha fallito.
Comunque è stata una stagione, una parentesi della vita politica dell'Italia, che andrebbe letta con gli occhi della storia e non più con quelli della cronaca. Allora si percepiva un sentimento di speranza, di fiducia in un cambiamento globale, anche etico della vita pubblica e ovviamente della politica. E da questo clima nacquero nuovi partiti, da Forza italia alle Lega, e altri a sinistra.
Rispetto a 25 anni fa cosa è cambiato? Siamo d'accordo con quelli che sostengono che la corruzione è più forte di prima, che la lezione di Mani pulite non è servita a nulla se non a decapitare il gotha della politica e dell'imprenditoria di allora. L'irresponsabilità è stata quella di non aver saputo fare delle leggi ad hoc, a rendere veramente trasparente il sistema del finanziamento pubblico ai partiti, a impedire la spartizione delle società pubbliche.
La triste conclusione è che oggi si sta peggio di prima, che le tangenti continuano a essere versate per essere favoriti in qualche affare e il criterio della meritocrazia e dell'equità vanno a farsi benedire.

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