giovedì 16 febbraio 2017

La confusione regna sovrana

Editoriale Radio Onda Libera del 15 febbraio 2017

La politica è in un frullatore. Dal Pd alle prese con il congresso e soprattutto il rischio scissione al Movimento 5Stelle con i guai della capitale, passando per il centrodestra in stato confusionario. Eppure ne potrebbe approfittare...Va beh. Partiamo dal Pd dove è in corso una mediazione gigantesca dopo la mozione che ha tracciato il percorso, congresso subito, cioè in primavera, e poi voto, ma non è detto a giugno. Ma dopo la direzione di lunedì e in attesa dell'assemblea di domenica, la minoranza capeggiata da Bersani torna alla carica e si esprime pesantemente contro Renzi. E soprattutto parla apertamente di scissione, perché il Pd non è il partito di Renzi, perché lo strappo con la gente c'è stato e ci sono ormai divergenze profonde con il segretario. Insomma mentre Renzi sta facendo i calcoli e spera ancora nell'11 giugno come data utile per le elezioni amministrative, perché le politiche ormai sono accantonate con buona pace dei nostri politici, e vuole le primarie e il congresso entro l'11 maggio, gli altri preferirebbero fare le cose con calma, discutere in ha. Conferenza e poi contarsi in un congresso. E anche su questo punto si gioca la scissione, oltre che sulla linea politica. La sensazione è che Renzi debba accettare parecchi compromessi per restare in sella e per mantenere l'unità.
Compromessi che un altro partito, i grillini, non ne vogliono proprio sapere. Anche loro sono finiti in un tritacarne continuo. I problemi arrivano da Roma,  Ora per il rimpasto, ora per gli arresti e ora per le chat e i messaggini.
Beh, non si può negare la grande attenzione che gli altri partiti riservano al Movimento 5 Stelle per colpirlo, per prenderlo in fallo, forse perché ne hanno timore, forse perché nonostante tutto non precipita nei sondaggi.
Insomma grande è la confusione sotto il cielo. Il centrodestra non riesce ad approfittarne, ma lì c'è l'incognita legata alla leadership con un Berlusconi che non accetta Salvini, un Salvini che non si fida di Berlusconi, una Meloni che piace ma non a tutti. E via ognuno per conto proprio. Tanto per litigare c'è ancora tempo. Le elezioni non sono dietro l'angolo.

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