domenica 12 febbraio 2017

Niente sconti ai furbetti del cartellino

Editoriale Radio Onda Libera del 6 febbraio 2017

L'argomento di oggi è l'assenteismo, dopo gli ultimi casi scoperti a Foligno e segnalati a Perugia, in cui entrambi i protagonisti sono dipendenti pubblici che timbravano e non lavoravano. Continuiamo a parlare dei furbetti del cartellino perché il governo sta per pubblicare un decalogo che stabilisce i casi in cui scatterà il licenziamento disciplinare per i dipendenti statali.
L’elenco conterrà dieci situazioni tipo, da “alert”, che dovrebbe fare chiarezza sulla questione, dalla falsa attestazione della presenza in servizio allo scarso rendimento. E la sanzione massima si attiverebbe anche, nei casi più gravi, per il responsabile che davanti agli illeciti “si volta dall’altra parte” o non controlla il comportamento dei sottoposti. È previsto che la procedura si debba concludere entro tre mesi e non più quattro e che per i furbetti del cartellino sia previsto il licenziamento sprint: 30 giorni, da estendersi a tutte quelle forme illecite che portano al licenziamento accertate in flagranza.
Nel decreto in arrivo sono previste anche norme per evitare le assenze di personale nei periodi caldi, ad esempio quando è in programma un grande evento o scattano le iscrizioni a scuola o è tempo di 730. Un'ultima novità riguarda le visite fiscali per i dipendenti in malattia, che si vorrebbero affidare all'Inps e non più alle Asl, rivedendo anche gli orari di reperibilità.
Ecco, queste le anticipazioni annunciate. Ci permettiamo di dire che di fronte a situazioni di assenteismo andrebbero intensificati i controlli e concordiamo con un meccanismo disciplinare che punisca in tempi brevi chi ha fatto il furbo, anzi chi ha truffato lo Stato, cioè la collettività. Perché, non dimentichiamolo mai, chi timbra e non va a lavorare non solo si comporta da delinquente ma arreca un danno al prossimo, a chi cerca un lavoro e non lo trova, a chi l'ha perso, ai giovani che sono costretti ad andare via. Insomma ben vengano tutte le strette, siamo con chi ritiene che quest'andazzo debba finire.

Nessun commento:

Posta un commento