mercoledì 22 febbraio 2017

Lo scandalo dei vitalizi

Editoriale Radio Onda Libera del 21 febbraio 2017

Quello dei vitalizi è un tema sempre legato alla politica o comunque a certa politica. Quello dei vitalizi è uno dei più grandi scandali della Repubblica, uno dei più ignobili privilegi che i parlamentari si sono assegnati, che testimonia la disparità di trattamento anche a livello previdenziale tra chi fa politica e i cittadini normali. Un sistema che da decenni genera spreco di risorse pubbliche, cioè soldi dei cittadini, che gravano sui bilanci di Camera e Senato.Quanti sono i beneficiari che se la godono alla faccia della gente normale che soffre per arrivare a fine mese? Parliamo di oltre duemila ex deputati e senatori che godono di questi ingiustificati trattamenti, che anche se hanno lavorato pochissimo riscuotono assegni di duemila euro netti al mese, magari aggiungendoli ad altri vitalizi delle Regioni o del Parlamento europeo, oppure a trattamenti per le attività lavorative svolte al di fuori della carriera politica. Ma ci sono anche parlamentari che avendo fatto più mandati arrivano a incassare anche oltre diecimila euro netti al mesi. Cifre che i comuni cittadini non vedono neanche con il binocolo.
Ma non basta. I parlamentari sono favoriti anche dall'età pensionabile: chi ha accumulato dieci anni di contributi può andare in pensione addirittura a 60 anni, mentre dal 2018 per i comuni cittadini l'età minima sarà di 66 anni e 7 mesi.
Va però detto che dal 2012 il sistema di calcolo è passato al contributivo. E meno male.
Per cambiare le cose, il trattamento previdenziale che favorisce gli ex parlamentari, non servono né leggi né riforme costituzionali. Basta un semplice cambiamento ai regolamenti interni sui vitalizi varati dagli Uffici di presidenza di Camera e Senato.  Lo propongono Di Nicola, Pitoni e Velardi (autori del libro Orgoglio e Vitalizio) che si spingono anche a fissare il tetto di cinquemila euro lordi al mese. Bene. Ci sembra una proposta intelligente, di buon senso e soprattutto democratica. Va fatta circolare e soprattutto appoggiata.

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