venerdì 5 agosto 2011

Ticket no, miniticket sì

Editoriale Radio Onda Libera del 5 agosto 2011

In sanità la novità si chiama miniticket e riguarda l’Umbria e non solo, anche la Toscana e l’Emilia Romagna ed è stata decisa ieri dai presidenti delle tre regioni. In sostanza è stato elaborato un piano per rimodulare l'applicazione del ticket sanitario secondo il reddito dei cittadini. Che prevede l’applicazione del piccolo balzello su farmaceutica, specialistica e libera professione attraverso un'autocertificazione della denuncia dei redditi o la presentazione del modello Isee.

In pratica il ticket stabilisce il pagamento di un euro a confezione dei farmaci per redditi tra 36 e 70 mila euro, due euro per quelli tra 70 e 100 mila euro, tre euro sopra i 100 mila euro. Ogni ricetta avra' comunque un massimo di 2, 4 e 6 euro.
Per quanto riguarda la specialistica verrà effettuata una revisione del tariffario con valore della ricetta superiore a 10 euro di 5 euro per i redditi tra 36 e 70 mila euro, di 10 euro per redditi da 70 e 100 mila, e di 15 euro oltre 100 mila.
Sempre secondo le fasce di reddito sono previsti ticket aggiuntivi di 10, 24 e 34 euro per la Tac e la risonanza magnetica.
Infine, è previsto un contributo aggiuntivo sulle prestazioni di libera professione intramoenia. Nessun ticket sarà applicato per coloro che hanno un reddito inferiore ai 36 mila euro.
Fin qui il piano elaborato e che i cittadini umbri saranno costretti a subire.
Ovviamente la giustificazione di queste nuove imposizioni è scontata: il governo obbliga a questa scelta e le regioni non possono fare diversamente. E'assodato che si tratta di una direttiva estremamente ingiusta. Su questo siamo tutti d’accordo. I nostri politici e governanti anziché tartassare la gente potrebbero diminuire i costi e gli sprechi del loro mantenimento. Ma critichiamo anche la scelta della nostra regione che appena diffusa la notizia dei ticket fece sapere che non avrebbe mai e poi mai applicato i ticket sulla sanità. Risultato? I miniticket saranno una realtà.
Ma allora anziché sbandierare conti a posto e schiena dritta non sarebbe stato meglio cercare una strada alternativa? Fanno sorridere le parole del neo assessore Tomassoni che assicura che la scelta della nuova tassa sarà la più equa possibile in ossequi al principio di solidarietà, cioè chi più ha più paga. Ma si rende conto Tomassoni che a essere colpiti saranno i cittadini con un reddito di 36 mila euro all’anno e quindi la maggior parte delle famiglie? O pensa che in Umbria ci sono tutti paperoni con redditi stratosferici?
Un’ultima domanda: dove sono tutti coloro che hanno gridato allo scandalo quando è apparsa la parola ticket e miniticket. Oggi fanno la consegna del silenzio. Tanto a pagare sono sempre gli stessi, quelli che faticano ad arrivare a fine mese. C’è qualcosa che non funziona nel concetto di solidarietà dei nostri governanti.

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