domenica 1 gennaio 2017

Italia con più anziani e meno lavoro

Editoriale Radio Onda Libera del 30 dicembre 2016

Come ogni fine anno è tempo di bilanci, e anche noi non vogliamo sottrarci alla consuetudine. Lo facciamo affidandoci all'annuario statistico dell'Istat che ci racconta come la Penisola alla fine del 2016 sia un Paese sempre più anziano, il che comporta un continuo incremento delle uscite per pensioni. In parallelo stanno progressivamente calando gli iscritti al sistema scolastico. Omicidi e rapine sono diminuiti, ma le famiglie si sentono sempre più a rischio.
Gli italiani, poi, non sembrano molto interessati alla propria salute: uno su tre fuma e uno su quattro non fa attività sportiva, ma le curiosità dell'Istat non finiscono qui. Più della meta delle famiglie italiane faticano ad accedere al pronto soccorso. “Nel 2016 le famiglie continuano a dichiarare difficoltà di accesso a molti servizi di pubblica utilità, in particolare per il pronto soccorso (55,5%)”.
Per il 36,4% è invece difficile arrivare alle forze dell’ordine. Seguono poi gli uffici comunali (34,1%), i supermercati (28,5%) e gli uffici postali (25,6%). Quello dell’accesso ai servizi è solo uno dei tanti aspetti della situazione del Paese passati in rassegna dall’Istituto nazionale di statistica nell’annuario, che rileva tra l’altro come l'Italia sia un Paese sempre più anziano.
Ci vogliamo soffermare proprio su questo e su tutti gli aspetti correlati. Ogni 100 giovani ci sono 161,4 persone sopra i 65 anni, rispetto ai 157,7 dell’anno precedente. Per quanto riguarda il confronto con gli altri Paesi europei, secondo gli ultimi dati disponibili (dicembre 2014) l’Italia è al secondo posto nel processo di invecchiamento della popolazione, preceduta solo dalla Germania.
Di conseguenza, il costo delle pensioni è in “continua crescita nel tempo”. Per il pagamento di pensioni e rendite sono stati spesi 259,3 miliardi di euro nel 2016.
Un “netto incremento” viene rilevato per le indennità di disoccupazione: la spesa dedicata è stata nel 2015 pari a circa 12 miliardi (+6,8%). Questo per dire che ci sono sempre più pensionati perché l'età media si è allungata e ci sono sempre meno occupati, quindi lavoratori che pagano con i propri contributi previdenziali coloro che hanno smesso di lavorare.
Uno scompenso che crea disarmonia dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista sociale. Ecco, siamo un Paese squilibrato al di là di tutto e quando di mezzo c'è il lavoro, o meglio la mancanza del lavoro, le cose sono destinate ad andare sempre peggio. Ma cerchiamo di aver un po' di speranza per un 2017 sia migliore per tutti. Buon anno a tutti i radioascoltatori di Radio Onda Libera.

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