mercoledì 11 gennaio 2017

La crisi non è finita, anzi

Editoriale Radio Onda Libera del 10 gennaio 2017

In un anno, nel 2016, si sono persi 15mila posti di lavoro nella nostra regione. Un numero impressionante, una cifra che fa paura. A dimostrazione che la crisi non è passata, anzi sta mordendo sempre di più. A lanciare l'allarme è stata la Cgil, che ha presentato l'ultimo rapporto Ires secondo cui in termini economici dal 2008 la crisi è costata 3,4 miliardi di euro. La perdita di ricchezza quantificata corrisponde a 16,5 punti di Pil. E se nel 2015 si era registrato qualche debole segnale di inversione di tendenza, i dati dell’anno che si è appena concluso, ancorché parziali, ci consegnano un nuovo pesante arretramento, soprattutto dal punto di vista del lavoro, con 15mila occupati in meno in un anno (dato al terzo trimestre 2016).
Rispetto a questa situazione la Cgil non ha potuto calcolare gli effetti del terremoto, la stima dei danni che sono stati inferti a un sistema economico e sociale già come abbiamo visto compromesso; pensiamo soltanto a un settore come il turismo, le cui conseguenze negative sono note anche fuori dall'area del cratere del sisma.
il problema, la domanda delle domande, è che cosa fare, cosa inventarsi per invertire la tendenza. Premesso che nessuno ha la bacchetta magica, di sicuro bisogna cambiare il passo e lo si può fare solo se tutte le componenti della società regionale hanno la piena consapevolezza dei numeri e quindi della sofferenza della crisi.
Ma cambiare passo che significa? Chiedere e magari ottenere più risorse, e di questi tempi tra fondi per la ricostruzione e per l'area complessa di Terni ne arriveranno molti, può non bastare perché è- e su questo ha pienamente ragione la Cgil - al Sud ne sono arrivati a vagonate di finanziamenti ma poi non hanno prodotto risultati strutturali, cambiamenti definitivi nel tessuto economico. Quindi prima di tutto, concordiamo con il sindacato, occorre avere una visione di questa regione, un progetto di ampio respiro che ci indichi la strada per uscire dalla crisi.

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