martedì 7 agosto 2012

Dipendenti uguali davanti alla legge

Editoriale Radio Onda Libera del 25 maggio 2012

Tutti i dipendenti, tutti i lavoratori dovrebbero essere uguali. Davanti alla legge e anche in fatto di tutele, garanzie e trattamenti.
Invece non è così da sempre. Ma ciò non significa che non si può cambiare.
Ma sappiamo già che sarà difficile, che il tentativo scatenerà polemiche a non finire.

Basta vedere le reazioni alle parole del ministro del lavoro Elsa Fornero in merito alla possibilità di licenziare anche per i dipendenti pubblici.
Quello del pubblico impiego non è un mercato, perché ha regole diverse l'auspicio della Fornero è che «qualcosa di simile a ciò che. E' stato fatto per i dipendenti privati, relativamente alla possibilità di licenziare, sia inserito nella delega per i dipendenti pubblici».
E su questo siamo d'accordo perché non ci dovrebbero essere difformità di trattamento, non è giusto che si dicono e si fanno certe cose nel settore privato e poi non si applicano nel pubblico.
Per scardinare queste posizioni ci vuole coraggio, tanto coraggio visto che le reazioni non si sono fatte attendere. A cominciare dai sindacati e da certi politici che pensano a difendere ancora certi privilegi.
Consapevoli di non fare di tutta l'erba un fascio, come si suol dire, e sfatare il mito di una pubblica amministrazione fatta di fannulloni e assenteisti, la gente comune apprezza le intenzioni della Fornero perché qualora si riuscisse a mettere in pratica quando detto ripristina una parità tra dipendenti pubblici e privati. E non è poco.
Certo, il problema più urgente si potrebbe obiettare non è quello di pensare ai licenziamenti ma al lavoro. E su questo siamo d'accordo ma continuare nelle discriminazioni non è un bell'esempio da parte di chi governa. Quindi coraggio con le riforme.

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