martedì 1 agosto 2017

Le ricette per uscire dalla crisi

Editoriale Radio Onda Libera del 29 luglio 2017
 
Gli italiani stanno peggio di venti anni fa, guadagnano ancora meno e la ripresa, se ci sarà, sarà lunga. Lo dice il Fondo monetario internazionale nel suo ultimo rapporto sull’Italia. Le conseguenze della lunga crisi economica sono state molto pesanti sui redditi, ma non solo. Secondo l’istituto di Washington "potrebbe servire quasi un decennio" per un ritorno dei redditi ai livelli del 2007.Insomma la situazione non è bella e le prospettive altrettanto. La quota degli italiani a rischio povertà è aumentata al 29%, con un picco del 44% al Sud. In questo quadro  ”l’emigrazione dall’Italia resta elevata”.
La soluzione? Innanzitutto, secondo gli economisti del Fondo, occorre passare dalla contrattazione nazionale a quella aziendale, allineando gli stipendi alla produttività. Infatti l’elevato costo della produzione per lavoratore ha pesato “negativamente sulla creazione di posti di lavoro, investimenti e produzione”.
Il Fondo indica però la strada, e cioè fissa i numeri del Pil, visto in crescita dell’1,3% nel 2017 e dell’1% nel 2018, e sollecita il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2019, "tagliando la spesa primaria, le tasse sul lavoro e ampliando la base imponibile".
Indicazioni sulle quali però pensano le "incertezze politiche" legate alle elezioni politiche della prossima primavera. E già, perché alla fine e soprattutto a guidare questa baracca c'è la politica. E se la politica non fa la sua parte facendo le riforme, studiando leggi adeguate per arginare la crisi e creare lavoro inevitabilmente i numeri sono destinati a essere sempre terribili. Quello che serve e serve subito ce lo ha detto il Fondo: un pacchetto di misure tra cui la riduzione della aliquote fiscali sul lavoro, un contrasto più efficace all’evasione fiscale, la riduzione della spesa pensionistica per indirizzare più risorse alle fasce deboli e l'aumento degli investimenti pubblici. E soprattutto meno debito pubblico. Insomma le ricette ci sono per uscire dalla crisi, quello che manca è la volontà di attuarle, come al solito. Perché nonostante la crisi sia globale alcuni paesi si sono dati da fare e stanno guadagnando terreno, noi no, noi siamo fanalino di coda, noi siamo tra gli ultimi della classe.

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