martedì 1 agosto 2017

Diritto alla salute cercasi

Editoriale Radio Onda Libera dell'1 agosto 2017

Sono 12,2 milioni gli italiani che rinviano cure sanitarie per motivi economici. Esattamente un milione e 200mila in più rispetto allʼanno scorso. In crescita anche la spesa sanitaria privata che nel 2016 è arrivata a 37,3 miliardi di euro. E' quanto rileva il settimo Rapporto Rbm-Censis sulla sanità pubblica, privata e intermediata.L'Italia continua ad avere una spesa sanitaria pubblica in rapporto al Pil inferiore a quella di altri grandi Paesi europei. Nel nostro Paese è pari al 6,8% del Pil, in Francia all'8,6%, in Germania al 9%. In questi anni il recupero di sostenibilità dei servizi sanitari regionali non è stato indolore e ha impattato sulla copertura per i cittadini. Aumentate le difficoltà di accesso al sistema pubblico, le liste d'attesa sono sempre più lunghe.
I dati del Rapporto RBM-Censis indicano che per una mammografia si attendono in media 122 giorni (60 in più rispetto al 2014) e nel Mezzogiorno l'attesa arriva in media a 142 giorni. Per una colonscopia l'attesa media è di 93 giorni (6 giorni in più rispetto al 2014), ma al Centro di giorni ce ne vogliono mediamente 109.
Inutile fare l'elenco dei tempi di attesa. Un altro dato però lo vogliamo dare. E cioè che il 36% degli italiani non va dal dentista pur avendone bisogno. La ragione principale è quella economica, la mancanza di soldi.
Detto ciò, ci dovremo interrogare su che tipo di sanità è garantita ai cittadini. Che se non si possono permettere i ticket o le cure odontoiatriche rinunciano al diritto alla salute, un diritto - ricordiamolo - costituito e garantito.
E allora ci chiediamo, il diritto al lavoro va a farsi benedire perché c'è la crisi e non si trova lavoro o si perde il lavoro, quello alla salute altrettanto perché collegato al primo, ma allora che Paese è diventato questo???

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