sabato 29 settembre 2012

La grande battaglia delle sedi Asl

Editoriale Radio Onda Libera del 31 maggio 2012

La riforma della sanita' ha visto la luce. Sono stati presentati i tagli e i risparmi, e quindi le linee direttive. Sicuramente una sfida impegnativa dal momento che la Regione ha dovuto fare i conti con i 38 milioni in meno nel 2013 e gli 83 l'anno successivo. Quello disegnato pare un sistema unitario. Confermate le due aziende ospedaliere, a Perugia e Terni, e le 2 aziende sanitarie frutto dell'accorpamento delle attuali quattro.

Il grande cuore degli italiani

Editoriale Radio Onda Libera del 30 maggio 2012

Terremoto in Emilia Romagna, il bilancio e' provvisorio, 16 le vittime, migliaia gli sfollati, case distrutte, monumenti danneggiati. La gente ha paura e dalle immagini e dai racconti per televisione sembra di rivivere un incubo, di tornare indietro nel tempo, a quando la terra tremava anche qui 15 anni fa. E la terra continua a tremare, anche stanotte tantissime le scosse che hanno spaventato cittadini, tecnici e volo tari.

I partiti che non ci sono più

Editoriale Radio Onda Libera del 29 maggio 2012

La fuga dalla politica sarebbe “una catastrofe”, la fine dei partiti impensabile. E il web? Utile, ma non può certo sostituire i partiti che “sono le cinghie di trasmissione delle istanze dei cittadini verso le istituzioni”.

I vecchi vizi del nostro calcio

Editoriale Radio Onda Libera del 28 maggio 2012

Calcio scommesse. L'inchiesta ha subito un'accelerata, 19 in manette, arresti eccellenti, indagati famosi, come l'allenatore della Juve Conte, blitz a Coverciano dove si trova la nazionale per la preparazione agli Europei.

venerdì 28 settembre 2012

Il cambiamento bussa alle porte

Il punto del direttore del 27 maggio 2012
 
Il vento di cambiamento in Umbria spira lieve, molto lieve. Del resto il test amministrativo dalle parti nostre non era, per il campione dei comuni interessati, granché rappresentativo. La partita comunque è finita 7 a 2 per il centrosinistra, con una sconfitta netta del centrodestra che in precedenza governava il doppio dei municipi. Ora al di là del verdetto delle urne, che merita rispetto e obbliga a formulare un augurio di buon lavoro ai neo sindaci, quello che si respira e che arriva dai palazzi del potere centrale è una forma di protesta e soprattutto una voglia di discontinuità rispetto al passato. I cittadini hanno detto che tutti i partiti tradizionali sono passati di moda, chi più chi meno, se si considera che la somma dei voti ai grillini e gli astensionisti rappresentano la maggioranza del Paese.