domenica 17 settembre 2017

Per ora soltanto due indizi
che fanno una coincidenza

Il punto del direttore del 17 settembre 2017

Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza. Speriamo di non arrivare a contare tre indizi che come diceva Agatha Christie fanno una prova. Quindi fermiamoci a due che non sono veri e propri indizi bensì mancate partecipazioni a due appuntamenti che celebravano nel giro di 24 ore due prodotti principi della nostra terra, e cioè l’olio e il vino.
Venerdì mattina a Palazzo Donini un pezzo consistente di questa regione, ben sei comuni che vanno da Assisi a Spoleto, la cosiddetta fascia olivata (un nome senza troppo appeal, onestamente) celebravano un passaggio importante, vale a dire l’iscrizione al registro nazionale del paesaggio rurale per poi pensare a una candidatura in un programma della Fao e l’avvio del processo di candidatura Unesco. Un progetto che è in fieri, che sta muovendo i primi passi, che ha bisogno di tanto sostegno, sia in termini di investimenti, che di pacche sulle spalle a chi lo porta avanti. Sabato mattina a Montefalco la manifestazione Enologica 2017 festeggiava i 25 della Docg (Denominazione di origine controllata e garantita) del Sagrantino, un evento nel corso del quale si è voluto ripercorrere un sogno che si è realizzato, ricordare una sfida vinta dai privati, produttori, e dal pubblico, la Regione che ha sempre investito nel settore, e il tema del convegno era proprio “Ieri, oggi e domani”, vale a dire un excursus dalle origini, una riflessione sul presente e uno sguardo al futuro.
Una manciata di numeri per capire di che cosa stiamo parlando: nel 1992 esistevano 16 cantine e si coltivavano 66 ettari, oggi nel 2017 dopo un quarto di secolo le cantine sono 75 e gli ettari coltivati 767. I numeri si riferiscono ai territori dei cinque comuni (oltre Montefalco, Bevagna, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo e Castel Ritaldi) inseriti nel disciplinare del Sagrantino.
Bene, a entrambe le iniziative l’assessore regionale all’agricoltura Fernanda Cecchini era assente. Per correttezza va detto che a quest'ultima iniziativa è stato inviato un funzionario dell’assessorato, per la conferenza della fascia olivata nessuno neanche per un saluto visto che si svolgeva nel palazzo della Regione.
Ora ci possono essere mille e più valide motivazioni, tutte giustificate ci mancherebbe altro, ma di sicuro ai produttori di olio e di vino non avrà fatto piacere l’assenza dell'assessore di riferimento. E non avrà fatto piacere neppure ai sindaci degli undici comuni interessati, i sei della fascia olivata e i cinque del Sagrantino, anche se la diplomazia costringe a fare buon viso a cattivo gioco.
Qui si vuole sottolineare solo un aspetto, e cioè che forse la Regione dovrebbe essere più attenta ai territori, a chi fa impresa con fatica di questi tempi, ai sindaci delle nostre città, a chi si impegna notte e giorno per promuovere i prodotti locali e quindi l’Umbria. E l’attenzione non si misura solo con le promesse e gli investimenti, questi sì graditissimi e sacrosanti, ma anche condividendo un percorso, lanciando nuovi modelli e nuove sfide.
Nessun giudizio di merito sull'assenza dell’assessore ma soltanto una critica costruttiva perché non si arrivi al terzo indizio quello che costituisce la prova. Perché a quel punto si dovrebbe aprire un discorso più profondo su dove sta andando questa regione, qual è la visione che hanno i nostri amministratori.
anna.mossuto@gruppocorriere.it

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