domenica 6 agosto 2017

Sempre più isolati dal resto d'Italia

Il punto del direttore del 6 agosto 2017
 
Aeroporto, strade e ferrovie: l'Umbria rischia di essere più isolata di sempre. Purtroppo. E il fatto più grave è che si fa finta di niente. Eppure sta accadendo qualcosa di incredibilmente dannoso per questa regione nel silenzio e nell'indifferenza generale.
L'aeroporto ha incassato una brutta figura da incorniciare con l'annuncio in pompa magna di nuovi voli, 5 nazionali e 4 internazionali, che però non possono partire perché il vettore non ha ancora l'autorizzazione. Appena pubblicizzate le rotte ecco arrivare la diffida dell'Enac che intima la compagnia e la società aeroportuale. Della serie dove vai se la licenza non ce l'hai?
Il tema dell'alta velocità sembra un'esercitazione accademica giusto per dire qualcosa, inserire qualche post sui social e diramare una nota ai giornali; infatti di tanto in tanto il dibattito locale si anima e si divide sulla stazione Medioetruria, in provincia di Arezzo, che è di là da venire, e su una Freccia che parta invece dall'Umbria.
Le strade sono un colabrodo, la più pericolosa con centinaia di incidenti all'anno è la E-45 che, notizia di queste ore, rischia di non trasformarsi in autostrada nella parte umbra perchè un accordo sulla Orte-Mestre è stato raggiunto dal governo solo con le Regioni Veneto ed Emilia Romagna per il tratto che parte da Ravenna. Le infrastrutture in questa regione restano un tasto dolente, e questa non è una novità. Ma quello che fa specie è il fatto che di fronte ad eventi che penalizzano ulteriormente questo fazzoletto di terra non c'è reazione, non c'è scatto di orgoglio e neppure indignazione. La vicenda della E-45 è emblematica. La superstrada che attraversa l'Umbria da sud a nord è ridotta in alcuni tratti a una vera e propria mulattiera, c'è perfino un'inchiesta della magistratura per attentato alla sicurezza dei trasporti, e c'è anche un progetto di oltre 15 anni fa per trasformarla in autostrada con un investimento complessivo di 10 miliardi di euro. Da allora valanghe di polemiche tra i sostenitori e i contrari, fino a pochi giorni fa quando Governo, Anas e Ferrovie dello Stato hanno siglato un accordo per procedere solo per il tratto Ravenna-Mestre. E l'Umbria? Tagliata fuori. Ma non è possibile, il buon senso, l'intelligenza e la lungimiranza dovrebbero imporre un'alzata di scudi perché questa arteria, ricordiamolo, è una delle più pericolose d'Italia, dove gli incidenti abbondano e l'insicurezza degli automobilisti altrettanto. Chi porta a sostegno della tesi della contrarietà il pagamento del pedaggio in caso di trasformazione in autostrada si nasconde dietro a un falso argomento perché la domanda da porre agli umbri dovrebbe essere: Volete una strada sicura, senza buche e smottamenti e quindi riducendo la probabilità di incidenti, pur pagando un ticket, oppure continuare a mettere a repentaglio su quel tipo di carreggiate la propria vita e quella dei propri cari? Sappiamo già la risposta, senza bisogno di interpellare il mago indovino. Poi si possono fare mille ragionamenti e mille proposte su come e se esentare del tutto o in parte dal pagamento del pedaggio i residenti, ma questa è un'altra storia. Quello che serve è la volontà di chi amministra di dare una priorità alle cose da fare, e la trasformazione della E-45 in autostrada è senza dubbio una priorità se chi gestisce la cosa pubblica ha a cuore la sicurezza dei cittadini.

Nessun commento:

Posta un commento